Si colpiscono comportamenti violenti non opinioni
“Non si vogliono colpire le opinioni, ma semplicemente coloro che, in nome anche di teorie negazioniste, istigano alla violenza o commettono e conducono atti di violenza. Insomma, si sanziona un comportamento, una condotta, non un'intenzione, un giudizio o un parere, per quanto ignobile e per quanto menzognero o falso esso possa essere. Questa è la ratio del provvedimento che interviene su un tema importantissimo e “sensibile”. Troppi sono i segni di sottovalutazione di gesti di intolleranza, violenza, o di negazionismo che rendono necessari provvedimenti di valore storico, politico-morale, di prevenzione ma anche di deterrenza penale”. E’ quanto afferma Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia e relatore del provvedimento che introduce il reato di negazionismo, in dirittura d’arrivo alla Camera. Verini spiega che “il reato di negazionismo è ben delineato nei suoi elementi oggettivi soprattutto per il requisito della commissione delle condotte di propaganda, istigazione e incitamento, ‘commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione’. Si è voluta colpire una condotta pericolosa e negativa – conclude – ma nella massima garanzia delle libertà individuali”.