Per sapere – premesso che:
a quanto si apprende da notizie di stampa in data 1o agosto 2016 il Governo di unità libico ha chiesto ed ottenuto operazioni aeree statunitensi contro i militanti dell'Isis a Sirte. Tale richiesta è stata annunciata dal Premier al Serraj in conferenza stampa;
da tali dichiarazioni sembrerebbe abbia chiesto direttamente agli Stati Uniti l'intervento aereo;
gli attacchi sono iniziati a Sirte lunedì 1o agosto 2016;
inoltre, nel corso dell'audizione – svoltasi il 26 luglio 2016 presso le Commissioni riunite e congiunte esteri e difesa di Camera e Senato – del Ministro interrogato con il Ministro Gentiloni, si è appreso del suo incontro con il Vice Primo ministro libico al Majbiri, nel corso del quale le è stata manifestata la difficile situazione a Sirte, ove la lotta contro il Daesh sta provocando numerosi morti e feriti libici –:
se il Ministro interrogato intenda fornire chiarimenti, nell'ambito delle sue competenze, su quale sia il coinvolgimento attuale e futuro del nostro Paese nelle azioni aeree portate avanti dagli Usa.
Seduta del 3 agosto 2016
Illustra Vincenzo D'Arienzo, risponde Roberta Pinotti, Ministra della difesa, replica Antonino Moscatt
Illustrazione
Grazie, Presidente, signor Ministro. Premetto l'interesse italiano a che, a pochi metri, non ci sia una situazione ingestibile, una polveriera ingestibile per chiunque. L'interrogazione ha lo scopo di capire appunto rispetto alla delicata situazione libica come il Governo italiano intenda comportarsi anche alla luce delle ricostruzioni molto fantasiose della stampa quotidiana. In particolare è noto che da lunedì scorso sono in corso dei bombardamenti aerei da parte di unità statunitensi e, così come richiesto direttamente agli Stati Uniti, dal Governo unitario libico sostenuto dall'ONU e quindi dal Premier al-Sarraj. Gli attacchi appunto sono in corso da lunedì scorso, sono emerse anche dalle altre audizioni delle preoccupazioni da parte del Governo libico su ciò che accade a Sirte in particolare e quindi la richiesta verso il Governo è quella di sapere qual è la situazione in atto e qual è soprattutto il ruolo che assumerà l'Italia.
Risposta del governo
Grazie. Il Governo ritiene che il successo della lotta tesa alla eliminazione delle centrali terroristiche dell'ISIS in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza, non solo di quel Paese, ma anche dell'Europa e dell'Italia. Aggiungo che l'Italia è fin dall'inizio convintamente parte della lotta anti ISIS e con altrettanta determinazione sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei Governi locali nella lotta al terrorismo, cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto.
Tale richiesta di supporto emerge chiaramente dalle parole del Presidente al-Sarraj che lei ha ricordato che, nell'affermare l'adesione della Libia alla coalizione anti ISIS, dichiara che tutte le nazioni non devono lasciare i giovani libici combattere da soli questo nemico e al posto loro, reiterando inoltre il suo apprezzamento e considerazione per tutte le nazioni che daranno supporto alla Libia in questa impresa.
Per tali ragioni il Governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani per verificare lo sviluppo dell'operazione e le eventuali esigenze di supporto indiretto. In tale ottica, il Governo è pronto a considerare positivamente un eventuale utilizzo delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale ad una più efficace e rapida conclusione dell'azione in corso. L'operazione cui l'interrogante si riferisce non ha finora interessato l'Italia né logisticamente né per il sorvolo del territorio nazionale. L'attività condotta dalle forze statunitensi si sviluppa in piena coerenza con la risoluzione delle Nazioni Unite n. 2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo Governo libico per il contrasto all'Isis nell'area di Sirte. Come è noto, le forze locali libiche, in particolare quelle che hanno riconosciuto il Governo di al-Sarraj, stanno combattendo una dura battaglia per contrastare l'Isis proprio nella regione di Sirte. È tuttavia un contrasto portato avanti fra grandi difficoltà e a caro prezzo per i militari governativi e la popolazione civile, in particolare per la mancanza di capacità per l'identificazione dei bersagli militari e per il loro ingaggio di precisione. L'azione americana sarà limitata nel tempo e nell'area di operazioni, non prevede l'utilizzo di forze a terra ed è circoscritta a consentire alle forze libiche di sconfiggere con successo le forze terroristiche nella zona di Sirte.
Replica
Signor Presidente, Ministro, per prima cosa teniamo a ringraziarla per la tempestività con la quale è venuta in Aula a rispondere a questa interrogazione su un tema così importante. Siamo ben consapevoli che stiamo vivendo una situazione grave dal punto di vista internazionale e che in una situazione così complessa bisogna agire, come lei e come questo Governo sta facendo, con autorevolezza, con serietà ma allo stesso tempo con grande sobrietà e rifuggendo, come qualcuno prova a fare, dal proporre ricostruzioni fantasiose, tendenziose e in alcuni casi pericolosamente populiste. È proprio per questo che a nome mio e del gruppo esprimo la piena soddisfazione per la sua risposta, che è stata puntuale, ma non solo per quella. Soddisfazione per l'impegno che lei e il Governo mettete in campo, garantendo la sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini e l'attività e l'operatività in tutti i teatri internazionali, come lei stessa agitava poc'anzi, dove siamo presenti con riconosciuta qualità e competenza. Da parte nostra, in un quadro così mutevole, non possiamo che confermare la nostra presenza, non possiamo che confermare che monitoreremo come gruppo la situazione, visto che si tratta di un quadro mutevole, e siamo a disposizione sua e del Governo per rafforzare la nostra politica di difesa, per rafforzare la nostra politica di sicurezza anche quando è necessario prendere delle scelte forti ma che possono garantire diritti, che possono garantire cittadinanza e che possono garantire la libertà di tanti cittadini e soprattutto che ci possano permettere, in una coalizione ampia, di sconfiggere il terrorismo.