“Per la prima volta nella sua storia, a cinquant’anni dalla nascita della prima Doc e a trent'anni dallo scandalo del metanolo, questo Parlamento approva oggi un Testo Unico sul vino per aggiornare e razionalizzare la normativa vigente, fornendo, così, una strategia per il rafforzamento della competitività del vino italiano nei mercati internazionali”. Lo ha dichiarato Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione agricoltura della Camera, durante la dichiarazione di voto in Aula sul ddl relativo che disciplina la produzione e il commercio del vino.
“Il primo obiettivo della legge – ha spiegato - è dare un taglio netto a tutti gli appesantimenti burocratici che tolgono energie alla produzione e determinano inutili oneri a carico delle imprese agricole, già afflitte da un decrescente margine di reddittività. La semplificazione non implica, tuttavia, nessun arretramento sul fronte della qualità. Gli strumenti di vigilanza sono rafforzati, a dimostrazione che la semplificazione aumenta l’efficacia del sistema di controllo. La pubblica amministrazione riceve nuovo impulso alla sua azione, vedendo meglio delineate le proprie competenze. Il consumatore, inoltre, si avvantaggia di un sistema più semplice che lo rende capace di essere facilmente edotto delle caratteristiche della qualità della produzione.
“L'Italia è il primo Paese al mondo per produzione del vino, primo anche nella qualità. L’obiettivo è che l’Italia possa arrivare a vantare un ulteriore primato: quello relativo al valore commerciale del vino prodotto”, ha concluso.