A.C. 4110-A
Grazie, Presidente. Io penso che in quest'Aula si debba cercare di alzare sempre l'asticella della dialettica politica; lo dobbiamo, ovviamente, ai cittadini e lo dobbiamo alle classi che ci seguivano poco fa sulle tribune; l'ultima cosa che dobbiamo offrirgli è uno spettacolo per cui vengono, in questo caso dalle opposizioni, raccontate una serie di inesattezze, di bugie che ledono l'intelligenza degli italiani, sono una vera offesa all'intelligenza degli italiani e, in alcuni casi, io ritengo che le opposizioni non abbiano neanche letto il provvedimento. Se l'abolizione di Equitalia era un cavallo di battaglia di tutte le opposizioni, allora perché votare «no» ora che lo facciamo ? All'uscita del decreto-legge si gridò allo scandalo perché si paventava un condono delle cartelle esattoriali, una volta capito che non era un condono ma era il pagamento di ciò che era giusto e di ciò che era dovuto, immediatamente, le opposizioni hanno gridato alla truffa. Ma, ditemi, i tempi del condono sono finiti, erano altri i partiti politici che facevano condoni e che, ovviamente, favorivano la logica dei furbetti. Il tempo dei furbetti è finito, è finito il tempo di coloro che non pagavano e attendevano amnistie o condoni. È chiaro che le opposizioni vogliono dividere il mondo in due: i furbetti, che ovviamente non pagando quanto dovuto scaricano sulle spalle dei pochi contribuenti onesti, che sono l'altra parte del mondo, il carico fiscale e dall'altra parte, ovviamente, i cittadini onesti che, invece, vorrebbero, ovviamente, che tutti pagassero per pagare anche meno. Si è parlato della famosa legge sull'abolizione di Equitalia; quello che non dicono le opposizioni è che, innanzitutto, la riforma totale del sistema fiscale era oggetto ed è oggetto, è stata oggetto, adesso ci sono le applicazioni, della cosiddetta delega fiscale, quindi, una determinata legge per l'abolizione di Equitalia si innestava su un percorso, all'interno di un percorso che è attualmente in fase di divenire e di ragionamento. Soprattutto, era la forma giuridica che non convinceva; adesso, invece, abbiamo trovato una forma giuridica che sottopone, non all'Agenzia delle entrate, la vigilanza su questa nuova agenzia della riscossione, ma al MEF, garantendo maggiori presidi anche di sicurezza. Alcune opposizioni che gridano al condono scordano, evidentemente, che nella loro proposta di legge, lì, sì, c'era un condono, perché si eliminavano molte più cose di quelle che, invece, adesso, e son poche, si eliminano. Soprattutto, l'ha ricordato bene il mio collega Fanucci, in un'altra proposta di legge i dipendenti di Equitalia, dipendenti che in alcuni casi, abbiamo visto, sono stati anche, alcune volte, oggetto di minacce o di violenze solo per aver fatto con grande spirito di abnegazione il proprio lavoro, ebbene, metà di quei dipendenti venivano mandati a casa...Invece, noi abbiamo fatto di tutto per salvaguardare e per riconoscere il lavoro che loro hanno effettuato.
È un provvedimento che prosegue il cammino delle riforme intraprese da questo Governo e, senza timore di smentita, posso dire che alcuni di questi provvedimenti sono del tutto epocali. C’è stata una lunga discussione in Commissione che ha visto oltre 1100 emendamenti e nove soggetti auditi, eppure, si continua a non argomentare nel merito, ma a fare delle congetture basate su nessun numero; quando si parla di grandi evasori non c’è una statistica sotto, c’è soltanto una voce che circola; quando si parla di milioni di euro salvati grazie a fantomatici sportelli con avvocati, sono dichiarazioni che non trovano nessun fondamento di riferimento; è una cosa che chiunque di noi potrebbe alzarsi la mattina e dire. Io sono abituato ad argomentare le cose, a parlare su dati, su statistiche, su numeri che, per quanto riguarda le opposizioni, io non vedo da nessuna parte e, come si dice da me, le chiacchiere in questo caso stanno a zero, anche perché non siamo in un mondo di social, serve tantissimo il social, figuriamoci, ma purtroppo nel social, molte volte, girano spesso molte, troppe fandonie, molte bufale.
Allora, parlavamo della soppressione di Equitalia. Finalmente dal 1o luglio Equitalia non esisterà più, ovviamente al suo posto ci sarà un'Agenzia delle entrate e riscossioni, come dicevamo, sottoposta alla vigilanza del MEF. E che cos’è che non dicono le opposizioni ? Che all'interno della convenzione sottoscritta tra il nuovo ente e il MEF verrà scritto, verrà ben delineato cosa viene messo in primo piano; in questo caso, la soddisfazione dei clienti, cioè l'Agenzia delle entrate, all'interno anche di questa convenzione dovrà normare per bene quella che sarà la soddisfazione, la rilevazione della soddisfazione dei clienti, così come sempre nello Statuto, e questo non viene detto dalle opposizioni, saranno disciplinate procedure, anche telematiche, di consultazione pubblica sugli atti di rilevanza generale e la partecipazione dei soggetti interessati, stiamo andando incontro a un fisco che è più amico. Ma d'altronde, mi viene anche un po’ da ridere pensando che l'astio delle opposizioni non ha contemplato il fatto che le stesse opposizione abbiano sottoscritto un numero rilevante di emendamenti; per cui in Commissione si è d'accordo, in Aula per mera propaganda si è contrari. Ma sa, Presidente, è vero, la nuova Agenzia delle entrate e riscossioni sarà un'agenzia più efficace, più efficiente nelle sue funzioni di riscossione nazionale, ma una più efficiente capacità di controllo significa rispetto nei confronti di chi paga le tasse: è un fisco più equo e più umano, è una garanzia verso chi per difficoltà economiche, ma anche per semplice dimenticanza, non si trova in regola con i pagamenti; e sarà avvisato, come ben ricordava anche il mio collega Fanucci, attraverso mail, attraverso sms. Quindi, sicuramente, è una agenzia più umana.
Per quanto riguarda, invece, la famosa rottamazione delle cartelle di Equitalia, anche qui, sostanzialmente, le tasse si pagano: aderendo alla procedura che è stata chiamata «a definizione agevolata», si può pagare le somme iscritte a ruolo a titolo di capitali, di interessi legali, di remunerazione del servizio di riscossione; non sono dovute soltanto le sanzioni, gli interessi di mora e le sanzioni e le somme aggiuntive gravanti sui crediti previdenziali. In altre parole, evitiamo che queste cartelle debbano essere triplicate, se non di più, nel loro costo e, ovviamente, rese anche più difficili nel pagamento, facciamo pagare, però, quello che è dovuto, quello che si deve pagare.
Ovviamente, il pagamento può avvenire, come già detto, in un'unica rata o in cinque rate: quindi, anche qui, agevoliamo il percorso di pagamento. Si calcola che questi risparmi possono, in alcuni casi, per determinate cartelle, anche arrivare al 50 per cento, ripeto, ben bloccando quella che è la tassa da pagare, il quantum da pagare.
Dicevamo di alcuni interventi che sono epocali: ebbene, perché le opposizioni non parlano finalmente di questa abolizione degli studi di settore, anzi, di una loro trasformazione, meglio, perché diventano degli indici di affidabilità fiscale, a cui, addirittura, sono collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili ? Questo se lo scordano le opposizioni e vogliono buttare il bambino con tutta l'acqua sporca.
Abbiamo anche previsto, all'interno di un pacchetto di semplificazioni più allargato, anche una divisione delle scadenze fiscali: 16 giugno si pagano IMU e TASI, il 30 si pagano IRPEF, IRES e IRAP.
Sempre in tema di «fisco amico», ricordiamo che, in tutto agosto, si congela tutto, si va tutti al mare, anche l'Agenzia delle entrate, perché abbiamo sospeso i termini di pagamento per rispondere alle richieste di chiarimenti, appunto, delle agenzie delle entrate. Nello stesso periodo, non si applicherà il periodo dei 30 giorni per il pagamento delle somme dovute a seguito dei controlli automatici e formali. Ricordiamo, l'ho anche detto prima in questo caso, viene spostata in avanti, fino al 23 luglio, la dichiarazione autocompilata e, soprattutto, entreranno in vigore le notifica dell'Agenzia via PEC.
Un altro provvedimento epocale potremmo dire che è finalmente la soppressione dello «spesometro». Andiamo incontro ad una nuova forma anche di quello che è il contrasto all'evasione: al suo posto verrà prevista una comunicazione telematica periodica, trimestrale in questo caso, dei dati delle fatture emesse e di quelle ricevute e registrate. Questo significa meno burocrazia: in un momento in cui le imprese lamentano che impiegano sino a cinque giorni al mese per adempiere alla burocrazia, questo significa snellimento dei processi e, soprattutto, vuol dire anche una possibilità grazie anche all'altro adempimento che in maniera telematica può essere fatto. Mi riferisco alle comunicazioni IVA periodiche per consentire il monitoraggio dell'entità del credito e del pagamento del debito IVA, cosa che, ovviamente, ha richiesto sia il Fondo monetario internazionale, sia l'OCSE per verificare in tempi più brevi quali sono gli adempimenti che dalle imprese vengono fatti ed anche un livello di disclosure maggiore per quanto riguarda i pagamenti. Anche questi vengono fatti in maniera telematica.
Anche qui, sempre nell'ottica del famoso «fisco amico», queste comunicazioni oltre ad essere telematiche, aggiornate ed immediate, consentono anche una serie di controlli incrociati, che vengono messi a disposizione del contribuente e vengono comunicati al contribuente, tanto più che, nel caso in cui ci siano delle discordanze, lo stesso contribuente può fornire delle documentazioni aggiuntive all'Agenzia, alla nuova Agenzia, oppure può versare le somme dovute, se effettivamente l'errore è chiaro. In un mondo verso cui stiamo andando, verso un sistema industriale che mira all'industria 4.0, alla tecnologia e all'innovazione, anche qui, il Governo non si è dimenticato di favorire l'aggiornamento di queste tecnologie, tanto più che per le piccole imprese, che devono adeguare i loro sistemi informativi e tecnologici per queste nuove comunicazioni, abbiamo previsto un credito di imposta fino a 150 euro.
Sempre in tema di «fisco amico», abbiamo inserito anche le dichiarazioni integrative a favore. Quindi, in questo caso, un contribuente che sbaglia in peggio, che a suo sfavore dichiara un reddito maggiore o dichiara meno detrazioni d'imposta, può segnalarlo, correggerlo e, quindi, portare in compensazione o vedersi liquidato quanto gli spetta.
Altra cosa importante – non lo dico io, lo dice il PM Greco – riguarda la voluntary disclosure, la riapertura dei termini di voluntary disclosure. Questo le opposizioni scordano anche di dirlo: è una misura che, negli anni passati, ha portato un'emersione di 65 miliardi di euro. Per quasi 130 mila contribuenti è una riscossione, che è ancora in corso di stima, attualmente, di circa 3,9 miliardi di euro per imposte, ritenute, interessi, sanzioni e contributi. Perché, ricordiamolo, la voluntary disclosure non è un condono, non è uno scudo fiscale: la voluntary disclosure è il pagamento di quanto dovuto in termini di sanzioni, contributi, interessi e quant'altro, con la dimostrazione della loro provenienza a carico di chi fa emergere questi capitali: se sono provenienze illecite, in alcuni casi, ne rispondono anche penalmente.
Mi avvio alla conclusione. Abbiamo anche alcune forme su finanziamento all'occupazione, altri 600 milioni di euro per quanto riguarda il finanziamento degli ammortizzatori in deroga.
Mi vorrei particolarmente soffermare sull'accoglienza dei migranti, perché, mentre in altri Stati, e altri partiti politici, si pensa ad alzare muri di mattone, noi erigiamo ponti di solidarietà verso coloro che non per diletto, ma spinti dall'orrore e dalla disperazione, rischiano la vita per dare una speranza di sopravvivenza ai loro figli e alle proprie mogli. Ecco perché abbiamo incrementato di 100 milioni di euro al fondo per l'accoglienza dei migranti da dare ai comuni che ospitano questi migranti, fino ad un limite massimo di 500 euro per ciascun richiedente protezione ospitato.
Il fondo di garanzia delle PMI – ne ha parlato bene il mio collega prima di me –, in un momento in cui il credito sta ripartendo lentamente, in cui l'economia ovviamente viaggia di pari passo con il credito: abbiamo rimpinguato il fondo, abbiamo rifinanziato un fondo che è stato fondamentale, che è quello delle garanzie delle PMI, soprattutto per le imprese agricole. In questo caso, abbiamo consentito che le aziende agricole che intendono accedere alle garanzie a prima richiesta rilasciate dall'ISMEA potranno farlo senza costi fino ad un limite di 15 mila euro.
In ultimo, il potenziamento del tax credit, perché, nelle more in cui mettiamo un euro in sicurezza e un euro in cultura, anche lo sviluppo del nostro sistema cinematografico è cultura che si crea.