Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
nel 2015 il valore aggiunto della produzione agricola italiana ha fatto registrare una crescita dell'3,8 per cento come rilevato dall'Istat;
nel secondo semestre 2016 sempre l'Istat ha misurato un aumento di 54 mila unità dei lavoratori dipendenti nel settore primario;
negli ultimi 3 anni sono aumentati gli studenti iscritti a percorsi formativi collegati al mondo agroalimentare, con un +44 per cento dei ragazzi che frequentano gli istituti agrari e le facoltà di agraria;
dai dati in possesso delle associazioni di categoria risulta che quasi un'impresa condotta da under 35 su dieci in Italia opera in agricoltura (8,4 per cento), dove sono presenti ben 50.543 aziende per effetto del crescente interesse dei giovani per il lavoro in campagna, che si è esteso fino alla trasformazione e al commercio, con la forte crescita delle vendite dirette di prodotti a chilometri zero;
negli ultimi 1.000 giorni le esportazioni agroalimentari made in Italy hanno raggiunto la cifra record di 100 miliardi di euro, quota mai toccata negli anni precedenti;
da metà settembre 2016 a tutela della dignità dei lavoratori e contro lo sfruttamento è operativa la legge contro il caporalato in agricoltura;
sono aumentati del 60 per cento i controlli sul lavoro agricolo, anche grazie alla creazione di task force con ispettori del lavoro, carabinieri e forestali –:
quali politiche il Governo e il Ministro interrogato abbiano attuato e stiano attuando per favorire la crescita dell'occupazione nel settore agricolo, con particolare attenzione al ricambio generazionale e alle opportunità per i giovani.
Seduta del 23 novembre 2016
Illustra Luca Sani, risponde Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, replica Nicodemo Oliverio
Illustrazione
Grazie, Presidente. Signor Ministro, molti degli indicatori relativi al settore primario sono positivi. Ne cito solo alcuni: nel 2015 c’è stato un valore aggiunto dell'agricoltura che è salito del 3,8 per cento; il numero degli occupati, nel secondo trimestre del 2016, è salito di 54 mila unità; molte tra le imprese condotte dagli under 45 sono quelle agricole, caratterizzate da innovazione e capacità di investimento; negli ultimi mille giorni l’export agroalimentare è salito di circa 100 miliardi, un record assoluto.
Parlamento e Governo, dopo anni di assenza, hanno adottato molti provvedimenti a sostegno del settore, fronteggiando anche delle crisi di mercato, come quella del latte e dei cereali. A ciò si aggiunge un sistema dei controlli innovativo, copiato da tutto il mondo, che vede in particolar modo il Corpo dei carabinieri e Forestale impegnati.
Le chiediamo, signor Ministro, quali politiche intende adottare per favorire ancora la crescita dell'occupazione del settore agricolo, in particolar modo nei confronti del ricambio generazionale e dell'opportunità che questo può rappresentare per le nuove generazioni.
Risposta del governo
Grazie, Presidente. Onorevoli deputati, sostenere l'occupazione in campo agricolo è uno degli obiettivi prioritari di questo Governo. In questi mille giorni di lavoro, il settore primario è tornato, come è stato detto, al centro dell'agenda economica italiana, anche per la vitalità e il contributo fondamentale che questo settore sta dando alla ripresa del Paese.
L'occupazione in agricoltura, in particolare, è cresciuta del 3,6 per cento a fine 2015, e nei primi due trimestri del 2016, come ricordato, ci sono stati 54 mila lavoratori dipendenti in più. Questi sono dati chiari, molto positivi. Ancora meglio è andata nel Mezzogiorno, dove l'aumento è stato del 5,5 per cento, come rilevato anche in ultimo da Svimez.
Per accompagnare questa crescita, abbiamo attuato politiche concrete anche grazie alla collaborazione del Parlamento e della Commissione agricoltura in particolare: penso alle misure del pacchetto «campo libero», con gli sgravi per la stabilizzazione del lavoro; penso al taglio delle tasse sugli imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti per una cifra di 1,3 miliardi di euro in due anni grazie alla cancellazione di IRAP e IMU, e all'azzeramento dell'IRPEF agricolo; penso ai mutui a tasso zero, che oggi sono una realtà per tante aziende agricole condotte da giovani.
Per rafforzare ulteriormente il nostro impegno abbiamo previsto, nella attuale legge di bilancio, la totale esenzione del pagamento dei contributi previdenziali per tre anni per i giovani under 40 che aprono un'azienda agricola dal 2017. E proprio in queste ore, con un emendamento di iniziativa parlamentare, ieri, questo beneficio sarà esteso nelle zone montane e nelle zone svantaggiate. E questa possibilità si applicherà anche per tutto il 2016.
Il nostro obiettivo è quello di consentire a migliaia di giovani di poter investire sempre di più e sempre meglio le proprie energie e le proprie competenze nel settore agricolo, favorendo la crescita e consentendo di costruire, così, un vero nuovo modello di sviluppo agricolo per tutto il nostro territorio.
Replica
Signor Presidente, signor Ministro, esprimo innanzitutto grande soddisfazione per i risultati conseguiti dal comparto agricolo ed agroalimentare. Ci siamo trovati davanti ad un settore che, per anni, era stato considerato la Cenerentola dell'economia, un figlio di un Dio minore. Ora, dopo un importante lavoro fatto con sinergia dal Parlamento e dal Governo, ed in particolare da lei, signor Ministro Martina, l'agricoltura è diventata strategica per lo sviluppo dell'intero Paese, anzi è divenuta il volano della ripresa economica.
Il Governo Renzi ci ha creduto concretamente, noi ci abbiamo lavorato e così i risultati non sono mancati, anzi, il recupero netto dell'occupazione è un dato di fatto; basti pensare che, nel secondo trimestre 2016, abbiamo registrato un aumento degli occupati del 6,5 per cento. Di grande valore, poi, è il dato dell'occupazione degli under 35 (+9,1 per cento).
L'agricoltura è diventata una grande realtà, specialmente nel Mezzogiorno, che soffre da lustri di una crisi particolarmente pesante, e sta dando ai nostri giovani meridionali la concreta speranza di un futuro di crescita e di lavoro. I giovani sono tornati in agricoltura con uno spirito fortemente innovativo, investendo nelle nuove tecnologie e guadagnando quote di mercato internazionale sempre più significative.
Noi in questi giovani dobbiamo continuare a credere. Il Governo ha investito risorse e ha messo in campo misure che semplificano, che sostengono il reddito, che rilanciano la competitività delle imprese. In particolare, abbiamo lavorato concretamente per affrontare le problematiche dei settori lattiero-caseario, cerealicolo, olivicolo e della pesca, puntando ad una tassazione, così come diceva lei, quasi a tasso zero.
Signor Ministro, noi contiamo sulla sua straordinaria azione politica, perché dobbiamo continuare ad investire nel settore primario, poiché ci sta dando significativi risultati anche a livello occupazionale. La nostra agricoltura con il Governo Renzi è diventata il fiore all'occhiello del nostro Paese e di tutta la comunità europea. E noi, con un convinto «sì», vogliamo continuare a far crescere il nostro settore agroalimentare.