Discussione sulle linee generali - Relatore per la maggioranza
Data: 
Martedì, 6 Dicembre, 2016
Nome: 
Khalid Chaouki

A.C. 3765

Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, l'Accordo al nostro esame, che rinnova un precedente Accordo del 2002, ha lo scopo di definire la cornice giuridica entro cui sviluppare la cooperazione tra i due Paesi nel settore della difesa, con l'intento di consolidare le rispettive capacità difensive e migliorare la comprensione reciproca sulle questioni della sicurezza in due positivi effetti indiretti nei relativi settori produttivi e commerciali.
Il presente provvedimento è composto da un preambolo e 12 articoli. L'Accordo enuncia innanzitutto i principi ispiratori che lo informano. In particolare: reciprocità e uguaglianza, rispetto delle norme degli ordinamenti interni e degli impegni internazionalmente assunti dalle parti. L'articolo 2 disciplina gli strumenti operativi, i campi di interesse e modalità di attuazione della cooperazione bilaterale, prevedendo fra l'altro che siano i rispettivi Ministeri della difesa ad organizzare attività come visite reciproche, delegazioni, scambi di esperienze e incontri. 
Fra i campi di cooperazione sono annoverate la politica di sicurezza e difesa, la ricerca, le operazioni umanitarie e di mantenimento della pace, la formazione, l'organizzazione e l'impiego delle Forze armate. Poi ci sono ovviamente gli articoli che disciplinano gli aspetti finanziari e l'eventuale cooperazione nel settore dei materiali per la difesa, da realizzare in conformità con quelli che sono gli ordinamenti nazionali, e dunque, per l'Italia, nel rispetto della legge n. 185 del 1990. L'articolo 6 stabilisce anche le modalità per lo svolgimento di attività di cooperazione nel settore dell'industria, la difesa e la politica degli approvvigionamenti. L'articolo 7 impegna le parti a protezione della proprietà intellettuale, ivi inclusi i brevetti. Infine, si ricorda che gli oneri economici sono quantificati in circa 2.000 euro, ad anni alterni imputabili a spese per l'eventuale consultazione di rappresentanti delle parti. 
Con la definitiva approvazione di questo disegno di legge di ratifica, già licenziato dal Senato, al pari di quello riguardante l'Accordo sulla cooperazione nel settore la lotta alla criminalità, ormai ratificato con la recente legge n. 213, il nostro Paese potrà consolidare ulteriormente legami con la Giordania, che svolge da anni un importante e costruttivo ruolo di moderazione nella gestione delle crisi regionali.
In risposta alle critiche emerse nel corso dell'esame in sede referente, si ribadisce – richiamandomi anche all'intervento svolto in quella sede dalla collega Quartapelle – che l'Accordo in esame manda un chiaro segnale di continuità nella vicinanza ad un importante alleato, che si trova a vivere una fase estremamente delicata, sia per l'accoglienza dei profughi, dal conflitto siriano in particolare, sia per la sfida alla sua sicurezza e, quindi, alla nostra comune incolumità.