“Chiediamo al governo di perseverare nel lavoro con le istituzioni europee per affermare politiche comuni di asilo e modificare il regolamento di Dublino. Auspichiamo l'ampliamento del sistema diffuso di accoglienza in Italia con una più forte collaborazione fra tutti i livelli istituzionali e chiediamo al governo di varare strumenti utili ad incentivare l'impegno dei Comuni in tal senso e di snellire le procedure dell'asilo”. Lo ha detto Paolo Beni, deputato del Pd, durante la dichiarazione di voto sulle mozioni in merito alla gestione dei flussi migratori.
“Quello dell’immigrazione - ha proseguito Beni - è un tema che meriterebbe un confronto serio, e invece viene spesso piegato a forzature ideologiche e svilito da polemiche e falsità. Non c'è nessuna invasione in Italia, al contrario c'è la presenza ormai consolidata e positiva di oltre 5 milioni di immigrati regolari. Poi c'è, da alcuni anni, un massiccio afflusso di richiedenti asilo, problema che il governo ha scelto di gestire con buon senso e umanità, conciliando la solidarietà e il rispetto dei diritti e della dignità dei migranti con la sicurezza del territorio e dei cittadini italiani. Ci siamo lasciati alle spalle la logica emergenziale dei governi della destra, che di fronte a flussi ben più modesti produsse risultati fallimentari. Abbiamo scelto di non ammassare più i migranti in grandi centri, invivibili e lesivi della dignità umana, che creano problemi di sicurezza, si prestano ad opacità di gestione e infiltrazioni malavitose, ma di andare verso un sistema di accoglienza diffuso, con piccoli nuclei di migranti ospitati nelle comunità locali. Un modello virtuoso di cui andiamo fieri, che può e deve ancora migliorare. Dobbiamo garantire iter più rapidi per l’esame delle domande di protezione internazionale, garantire l'effettivo rimpatrio di quanti hanno avuto un provvedimento di espulsione, ottenere un cambio di passo nelle politiche europee. L'orizzonte per cui lavoriamo è quello che tiene insieme legalità e solidarietà, sicurezza e accoglienza, e mira alla costruzione di una società aperta e coesa in cui diritti e doveri si fondano sulla pari dignità di tutti i suoi componenti”.