“Quale sia lo stato attuale della trattativa tra Aifa e le case farmaceutiche per l’impiego dei nuovi farmaci contro l’epatite c e quali siano i tempi di applicazione del nuovo piano”.
Lo chiedono i deputati del Partito democratico al ministro della Salute Lorenzin che domani risponderà durante il question time.
Il “Piano di eradicazione dell’epatite C”, annunciato qualche giorno fa dal direttore di Aifa Mario Melazzini, prevede di trattare circa 240mila persone in tre anni, grazie allo stanziamento totale di un miliardo e mezzo di euro deciso alla fine dello scorso anno dal Governo. Con i nuovi criteri indicati dall’Agenzia, quasi tutti i malati, anche i tanti asintomatici potrebbero rientrare nella casistica, mentre, in base al vecchio accordo siglato con Gilead dall’allora direttore di Aifa Luca Pani, erano in tutto circa 65mila i pazienti affetti da epatite C e solo chi aveva un’infezione in fase avanzata aveva diritto alle cure, a un costo di circa 14mila euro a paziente che aveva impedito l’allargamento della platea. A tutt’oggi proseguono i negoziati con le aziende farmaceutiche per la determinazione del prezzo di acquisto a carico del Ssn e si è in attesa dell'arrivo delle nuove molecole pangenotipiche che potrebbero portare alla fine del monopolio di cui ha in qualche modo goduto Gilead in questi ultimi anni con Sovaldi.