“I dati diffusi questa mattina da ISTAT sono sconcertanti: 8,3 milioni di donne sottomesse psicologicamente significa non solo che la battaglia per la parità e il rispetto di genere non è finita, ma che è ancora tutta da combattere”. Lo dichiara Chiara Gribaudo, Vice Capogruppo del PD alla Camera.
“Quasi un terzo delle donne italiane - prosegue Gribaudo - avrebbe subito nella propria vita una forma di violenza fisica o sessuale. Nel 40% dei casi sono state vittime di controllo fisico, psicologico, economico. Di fronte a questi numeri nessuno può chiudere gli occhi o continuare con i buonismi e con la scusa della provocazione. Il prossimo che sentiremo dire ‘se si veste così se le cerca’ dovrà considerarsi tra i responsabili di tutto questo. Qui non si tratta di maschilismo o di femminismo, ma di violenza vera e propria. Nelle case l’unica a poter entrare è l’informazione, e di certo la RAI non ci ha dato il buon esempio ultimamente. Ma ha ragione la sottosegretaria Maria Teresa Amici quando dice che la sfida parte dalla scuola. Per costruire una società che sia di donne e di uomini, lo Stato deve fare il massimo su tutti i fronti. Mentre dai lavoratori della Tv pubblica deve essere preteso un impegno diretto nella scrittura dei programmi, agli insegnanti deve essere chiesto cosa accade nelle classi, come viene affrontato e se servono ore e strumenti in più, anche di dialogo con la famiglia. Una scuola che non insegni la parità e il rispetto di genere è una scuola che viene meno al principio di uguaglianza e alle sue funzioni primarie. E per questo non esistono giustificazioni, nemmeno firmate dai genitori” conclude Gribaudo.