• 29/03/2017

POST DI ETTORE ROSATO, PRESIDENTE DEPUTATI PD

Caro Beppe Grillo,
oggi gli attivisti 5 Stelle di Padova e Piacenza sceglieranno il loro candidato sindaco.
Un appuntamento a cui tengono molto. E li capisco. D'altronde il Partito Democratico ha adottato fin dalla sua fondazione, 10 anni fa, le primarie come metodo di scelta dei propri candidati: un esercizio di democrazia interna e un modo per allargare la partecipazione.
Questa volta, però, ti chiedo di lasciarli liberi di scegliere. Sì, di scegliere!
Perché se davvero uno vale uno, allora non sono gli attivisti dei meet-up a doversi fidare di te, ma tu di loro. Di chi vive sul territorio e dedica il proprio tempo libero con sacrificio e dedizione all'impegno civico.
Vedi, a Genova hai consumato uno strappo. Uno strappo che non è affare interno al Movimento 5 Stelle, partito che gestisci come fosse una tua proprietà, ma riguarda la democrazia. Tutta la democrazia.
Lo dice la Costituzione, all'articolo 49, quando sottolinea la natura democratica dei partiti che intendono concorrere alla vita delle istituzioni del Paese.
Stasera, quando leggerai i risultati di Padova e Piacenza, rifletti su questo. Sul senso di quel dettato costituzionale e sul significato di democrazia dal basso.
Perché a Genova l'hai fatto nel modo sbagliato.

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