“Il provvedimento sull’agricoltura biologica, il cui esame in aula è iniziato oggi, nasce dall’esigenza di rispondere a una domanda sempre più in crescita da parte del consumatore. Dalla necessità che la normativa oggi di riferimento, nata in un contesto in cui il biologico rappresentava ancora una ‘nicchia’, debba essere aggiornata. Questa pdl vuole ribadire con forza che è indispensabile un dialogo interdisciplinare tra i numerosi soggetti coinvolti e che sono urgenti iniziative per dare informazioni sul cibo, che, oltre a essere cultura, è anche e soprattutto salute e benessere”. Lo ha dichiarato Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura intervenendo oggi in aula durante l’esame della pdl sull’agricoltura e l’agroalimentare biologico.
Ecco le novità più importanti: riordino degli strumenti di governance amministrativa, tramite un Tavolo tecnico per predisporre il Piano d’azione nazionale, finanziato dal Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica; incremento della ricerca nel settore; incentivazione alla conversione delle aziende al biologico e campagne di educazione; istituzione di distretti biologici rispettosi dell’ambiente; disciplina per le organizzazioni di produttori e interprofessionali.
“Questo testo unificato, il cui esame è iniziato nel 2013 e sospeso in attesa di una riforma europea del settore, - ha spiegato Oliverio – è il frutto di significative audizioni di soggetti della filiera e ricercatori. Il biologico (dati SINAB per il 2015) prosegue il suo trend espansivo: in Italia gli operatori sono 59.959; la superficie coltivata con metodo biologico è di 1.492.579 ettari, più 7,5 % dell’anno precedente; convertiti al metodo biologico oltre 104.000 ettari. Le vendite del biologico (dati Ismea-Nielsel) sono aumentate del 20% rispetto al 2014.
“Il provvedimento, per il quale ringrazio il Governo per la collaborazione, - ha concluso Oliverio - è un altro tassello del Parlamento nell'opera di riforma del nostro sistema agroalimentare. Penso alla legge sulla biodiversità agraria, sull’agricoltura sociale, sul contrasto ai fenomeni del caporalato, sugli sprechi alimentari, sul testo unico sul vino, e i numerosi interventi di carattere fiscale e organizzativo”.