Grazie. Signora Presidente, sottosegretario Alfano, onorevoli colleghi, il provvedimento di cui oggi ci avviamo alla votazione finale in Assemblea consiste nella proposta di modifica dell'articolo 4, comma 1, della deliberazione della Camera dei deputati del 30 giugno 2015 istitutiva della Commissione d'inchiesta sugli effetti dell'uranio impoverito e altre patologie, che stabilisce il termine dei suoi lavori al fine di far coincidere tale termine con il termine della legislatura poiché il termine sarebbe stato il 16 dicembre. Quindi, una proroga perché si possano terminare i lavori. Conseguentemente, viene proposta una modifica dell'articolo 6, comma 1, della stessa deliberazione per attribuire alla Commissione le risorse finanziarie necessarie alla prosecuzione della sua attività sino alla fine della legislatura.
Crediamo sia necessario, importante e doveroso proseguire e terminare questo lavoro, proprio perché è stato un lavoro ampio e produttivo di cui hanno dato conto tutte le relazioni che abbiamo presentato ma che ha bisogno di un ulteriore tempo, necessario per concludersi esaustivamente e per lasciare un segnale fattivo del lavoro fin qui svolto. C'è una proposta di legge - l'hanno già citata i colleghi che mi hanno preceduto - firmata da più di 170 colleghi, a prima firma del presidente Scanu che ringrazio per tutto il lavoro che ha portato a fare - che ha portato tutta la Commissione a fare -, in discussione in Commissione sanità e affari sociali che apporta miglioramenti in tema di sicurezza e tutele per la salute e il lavoro (e ne è stata presentata un'altra anche sul tema delle bonifiche ambientali).
L'ambizione da parte di tutta la Commissione - e il riferimento è agli interventi che sono stati fin qui eseguiti - è quella di arrivare a trovare soluzioni conclusive e, a nostro avviso, prioritarie rispetto ad altri temi come quello relativo alla sicurezza sul lavoro, seppure con le particolarità riconosciute alle forze militari, al tema della salute, con la finalità di avere dati ed un'analisi epidemiologica verificabili, e non ultimo il tema, molto sentito dai territori dove sono ubicati, della bonifica dei siti contaminati per l'esistenza di poligoni o di posizionamenti degli armamenti.
Le tre Commissioni che ci hanno preceduto nelle precedenti legislature avevano svolto un ottimo lavoro ed avevano cominciato a cercare di determinare le cause del problema della mortalità dei nostri militari per la presenza dell'uranio impoverito e di altri elementi patogeni come amianto e radon. Noi da lì siamo partiti e abbiamo cercato di completare questo lavoro integrandolo perché nel futuro nessuno dei militari - che da quando non esiste più la leva obbligatoria sono diventati a tutti gli effetti dei lavoratori - debba incorrere nuovamente in questi rischi o possa correre il rischio di ammalarsi, imbattendosi in situazioni causate dal semplice fatto che sono militari e dunque lavorano in alcune situazioni di particolare complessità.
I militari - lo ribadisco - sono persone, lavoratori, e dobbiamo assicurare loro una piena applicazione della normativa che tutela gli altri lavoratori, con l'utilizzo di tutti gli strumenti normativi atti a garantire e a tutelare, alla stregua di qualsiasi altro lavoratore, la sicurezza sul posto di lavoro e, soprattutto, evitando di far venir meno quel legame di fiducia che hanno sottoscritto con la decisione di stare al servizio del proprio Stato. Siamo fiduciosi che il lavoro svolto fino ad ora potrà giungere a compimento grazie anche alla discussione e all'approvazione delle leggi che ho citato prima, presentate in Commissione, e anche all'altra sul tema ambientale. Questo lavoro di inchiesta ha messo in luce i limiti dell'attuale sistema: limite dei controlli sanitari e limite delle strutture a servizio del sistema militare per la gestione dei percorsi di controllo.
L'altro tema molto importante che è stato affrontato è la presenza dell'amianto e le analisi dei rischi correlati alla presenza di tale fattore.
Poiché tutti questi temi rimangono ancora aperti e proprio perché bisogna arrivare a dare una soluzione possibilmente definitiva ai problemi di cui si occupa la Commissione, con gli obiettivi importanti che si è data, ponendo e portando l'attenzione della Camera, in primis, e del Parlamento su tutte le possibili soluzioni con una relazione finale il più possibile esaustiva, è necessario, dunque, prorogare i termini di questa Commissione. Per tali ragioni preannuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico e auspico che vi sia un voto favorevole da parte di tutta la Camera.