A.C. 4653
Grazie Presidente, onorevoli colleghi, il Partito Democratico voterà a favore del distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto. In realtà, noi siamo felici del fatto che, finalmente, Sappada torna al Friuli Venezia Giulia. È un procedimento che dura da più di dieci anni; è del 13 luglio 2007 la delibera n. 33 del consiglio comunale di Sappada in cui si chiede di partire con il procedimento previsto dall'articolo 132 della Costituzione.
Quello che facciamo oggi è dare la giusta risposta ai cittadini di Sappada, una risposta che loro aspettano da molto, da troppo tempo e che il Parlamento avrebbe dovuto dare ben prima di oggi. Si è discusso molto in quest'Aula del tema; in realtà, si è discusso anche di altro, di temi importantissimi, che noi riconosciamo, come il tema della spopolamento della montagna, un tema fondamentale che va affrontato, anche perché in regione Veneto, purtroppo, la legge regionale sulla montagna non è stata riempita dei contenuti che ci si aspettava. Ma il provvedimento non parla di questo, il provvedimento parla di un comune che chiede di tornare in Friuli Venezia Giulia e, a supporto di questa richiesta, porta motivazioni linguistiche, sociali, storiche e culturali; segue il procedimento dettato dall'articolo 132 della Costituzione e è incredibile che il collega Sisto sollevi dei dubbi; ai suoi dubbi legittimi io rispondo con le parole di un suo collega che è possibile trovare nei resoconti del 31 ottobre, il collega di Forza Italia, che Sisto conosce bene, diceva: il ruolo del Parlamento è quello di verificare che non ci siano stati abusi nel procedimento. Cosa non avvenuta, nel caso di specie. Il procedimento è stato seguito correttamente; il collega che Sisto conosce bene e che diceva questo il 31 ottobre era lui stesso; tutti quanti possiamo andare a ritrovarlo nei resoconti.
È incredibile, anche, che il presidente del consiglio regionale del Veneto, Ciambetti, pochi giorni fa, abbia scritto una lettera alla Presidente della Camera, dicendo che è venuto a sapere per caso del fatto che si stesse votando sul distacco del comune di Sappada. In effetti, è grave; è grave che il presidente del consiglio regionale del Veneto - nonostante 50 mesi, lo ripeto, 50 mesi di dibattito, perché il procedimento è iniziato nel 2013, dopo più di venti passaggi tra Aule e Commissioni, tra Senato e Camera dei deputati - alla fine si accorga che si sta discutendo di un comune della sua regione. Però, la cosa detta dal presidente Ciambetti non è vera, non è vero che non si è espresso il Veneto, la regione Veneto, il consiglio regionale del Veneto. Leggo dalla mozione del 2012: fatte proprie le motivazioni di carattere storico, culturale, religioso e linguistico sostenute dai promotori del referendum a favore del passaggio alla regione Friuli Venezia Giulia, che sottolineano le affinità con la provincia di Udine piuttosto che con quella di Belluno, messe in risalto anche dall'appartenenza, mai venuta meno, di Sappada all'Arcidiocesi di Udine. La regione Veneto nel 2012 si è espressa, è stata sentita e si è espressa chiarissimamente a favore, per motivi di carattere storico, culturale, religioso e linguistico. Non ci sono motivazioni economiche in nessuno dei documenti e a me sembra strano che il collega Zoggia si permetta, in quest'Aula, di dare dei bugiardi a tutti, di dare dei bugiardi ai cittadini di Sappada, di dare dei bugiardi ai consiglieri regionali della regione Veneto.
È questo, quello di cui si sta parlando; si sta parlando della legittima richiesta di un comune di tornare alla provincia di Udine; è solo su questo che noi abbiamo il dovere di esprimerci. Ed è per questo che annuncio il voto favorevole del Partito Democratico al ritorno di Sappada in Friuli Venezia Giulia.