“Il Comune di Piacenza si è impegnato pubblicamente ad appoggiare il gemellaggio con Sarajevo e a istituire una commemorazione in Consiglio comunale il genocidio di Srebrenica . È una notizia che, dopo la scelta dei bosniaci in Italia di optare per Piacenza come sede di tutte le comunità presenti sul nostro territorio, riporta alla luce il contributo di sangue che il nostro Paese ha pagato nel conflitto dei Balcani”.
- Lo dichiara Marco Bergonzi, deputato del Partito Democratico -
“Piacenza, pur indirettamente, sentì il coinvolgimento in quella guerra, con il rischiaramento dei Tornado tedeschi che partecipavano alla forza di intervento rapida nell'ex Jugoslavia a San Damiano, con 600 militari al seguito. Oggi Sarajevo è una importante capitale europea che, a poco più di 20 anni da allora, si sta risollevando; da sempre centro culturale di primaria importanza, ora è luogo di incontro di culture, luogo di pace, convivenza e tolleranza. Quello con Sarajevo non è un gemellaggio come un altro- spiega il deputato Dem -: da alcuni mesi il segretariato permanente dei premi Nobel per la Pace ha trasferito la propria sede a Piacenza, che diventa, così, terra di cultura, arte e riferimento internazionale di pace, coerentemente con i valori sottesi ed evocati da un gemellaggio con Sarajevo”.
“Dopo la condanna all’ergastolo per genocidio e crimini contro l’umanità del generale Mladic, è arrivato il momento di riportare alla memoria quello che per molti è un ricordo sbiadito, o addirittura sconosciuto da chi 25 anni fa era troppo giovane per comprendere fino in fondo ciò che stava accadendo. La notizia di una così viva partecipazione di Piacenza è solo l’inizio – conclude Bergonzi - per non dimenticare e perché la storia non si ripeta”