“Di Maio insiste nel mentire e la toppa è peggio del buco. Il candidato premier dei 5 stelle mente quando dice di non essere a conoscenza della querela della giornalista Polidori, che fu inserita in una black list consegnata all'Ordine dei giornalisti, e la prova sta nel verbale di identificazione e di nomina del difensore, stilato alla presenza proprio di Di Maio.
- lo dichiara David Ermini, deputato del Partito democratico e componente in Commissione Giustizia –
“Ma a menzogna si aggiunge menzogna quando si dice che non conosceva il contenuto della querela: il verbale della polizia giudiziaria parla chiaro e nomina una querela “in relazione all’ipotesi di reato di cui all’art. 595 comma 3 del codice penale”, cioè per il reato di diffamazione.
Appare poi alquanto strano che – sottolinea il deputato Dem - chi ha sempre sostenuto che mai si sarebbe avvalso dell’immunità parlamentare non abbia ritenuto necessario verificare che nel procedimento non ci fosse alcun riferimento all’articolo 68 della Costituzione, cioè all’immunità parlamentare”.
“È evidente che il delfino pentastellato è confuso, - conclude Ermini - o mente sapendo di mentire o continua a fare cose a sua insaputa”.