“La nomina a senatrice a vita di una donna come Liliana Segre, che da bambina fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz, conferma un’attenzione e una sensibilità verso tematiche che sempre più spesso vengono ricordate senza la minima conoscenza e, soprattutto, senza la dovuta condanna”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, per commentare la decisione del Presidente Mattarella di nominare a senatrice a vita di Liliana Segre.
“Si tratta di un problema – continua - che affligge sempre di più le nuove generazioni. Questa attenzione il Presidente Mattarella l’aveva già dimostrata il 3 febbraio 2015, nel discorso di insediamento, parlando di odio e intolleranza. Quel giorno aveva ricordato anche Stefano Gaj Taché, il bambino di soli due anni rimasto ucciso nell’attentato terroristico compiuto con bombe e mitragliatrici nell’ottobre 1982 alla Sinangoga di Roma”.
“Come ieri nel suo discorso di insediamento, oggi il Presidente della Repubblica, con le Camera appena sciolte e nell’imminenza del voto che darà all’Italia un nuovo Parlamento, ci stupisce e ci ricorda la storia recente del nostro Paese, insieme ai rischi che comporta l’oblio di certi fatti tragici su cui si fondano i valori della nostra Costituzione. Grazie Presidente”, conclude.