“Dispiace che la ministra Grillo riporti il tema delle vaccinazioni nell’agone della battaglia politica. Parlare di ‘obbligo graduale’ non ha alcun senso ed è anzi un errore. Interrompere l’obbligo vaccinale, dopo soltanto un anno e senza aver raggiunto quota 95% di copertura per avere l’‘effetto gregge’ - che non devo spiegare al ministro cos’è e perché è indispensabile raggiungerla su tutto il territorio nazionale - è sbagliato. Avevamo finalmente accolto con grande soddisfazione la creazione di un unico calendario vaccinale, uguale in tutte le Regioni, mentre in questo modo si torna invece indietro. Se un bambino non vaccinato dell’Emilia Romagna va in vacanza in Campania e contrae il morbillo, perché la Campania ha una copertura vaccinale non ancora ottimale, si crea un’epidemia. Perché correre questo rischio?”.
Così il deputato Dem Paolo Siani, pediatra e componente della commissione Affari sociali e Sanità.
“La ministra - aggiunge Paolo Siani - ha cinque anni per: rivedere il decreto vaccinale; mettere a punto l’anagrafe vaccinale, che al momento non è attiva in tutte le Asl e non è ancora accessibile a tutti; investire sulla formazione adeguata del personale, sull’informazione dei cittadini, sulla gestione della fase pre e post vaccinale, sulla sorveglianza di tutte le reazioni avverse. Questi sono gli aspetti urgenti che dovrebbe affrontare la ministra. Poi tra due anni, senza pregiudizi, ci si mette al lavoro anche insieme, con la massima collaborazione e si decide quale strada intraprendere per il bene comune. Lo si può fare con calma e giudizio, quando avremo coperture omogenee su tutto il territorio nazionale e poi insieme arriveremo a superare l’obbligo. Non si faccia delle vaccinazioni un’inutile e sterile battaglia politica - conclude il deputato Dem - che creerebbe disorientamento nei cittadini e in una classe medica costretta a cambiare opinione dopo soltanto un anno. Serve un approccio di sistema e non interventi spot”.