“Questa giornata è stata contraddistinta da un caso abbastanza eclatante: l’assenza del presidente Roberto Fico”. Lo dichiara Stefano Lepri, deputato del Partito democratico, a proposito del dibattito sul decreto che prevede la cessione di alcune motovedette alla Libia.
“Il presidente Fico – continua - oggi avrà avuto sicuramente un impegno inderogabile, programmato da tempo. Questo impegno lo ha levato dall’imbarazzo. L’imbarazzo di dover dire, lui e i suoi seguaci, che cosa pensa di questo disegno di legge. Non è da oggi che il presidente Fico è stato ‘silenziato’. E’ ormai un ottimo arbitro ma ha, appunto, solo il fischietto in mano. Può fischiare ma non può parlare. Lo dico anche riferendomi a quei colleghi dei 5 Stelle che a lui si ispirano. Potremmo chiamarli ‘fichiani’. Il fichiano non ama le semplificazioni. Sa, per esempio, che non tutte le ong sono uguali e che molte di esse si battono con valore e generosità. Sa che non tutte le cooperative sono assimilabili a quelle di Mafia Capitale ma la gran parte di loro meritevoli. Il fichiano era uno che votava Pd ma poi ha detto che il Pd era troppo di destra perché, per esempio, non è riuscito a portare al voto la legge sullo Ius soli. Il fichiano è uno che piange davvero, non per finta, quando vede le immagini di bambini e di mamme morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. Il fichiano non è uno che si preoccupa solo di rendere conto via Facebook dei suoi viaggi e dei suoi voti in Parlamento per dimostrare che si è meritato lo stipendio. Il fichiano è uno che si domanda prima di dormire come mai il Movimento, che aveva suscitato tante speranze, sia diventato una stampella della nuova destra”.
“Noi non abbiamo partecipato al voto per alimentare nel fichiani l’inquietudine, che altri grillini non riescono a provare, di chi non si rassegna a una linea di un leader che prende ordini da un altro leader”, conclude.