“Da ministro misura tardiva e contraddittoria”
“Dopo la tragedia avvenuta ieri a Rebibbia, dove una detenuta ha ucciso il figlio di 4 mesi e ferito in modo gravissimo il fratellino, il ministro Bonafede ha deciso di sospendere dalle funzioni la direttrice e la vicedirettrice della sezione femminile del carcere di Rebibbia.
Una misura forse opportuna, tenuto conto dell’apertura di un’inchiesta, ma certamente tardiva e contraddittoria rispetto alle politiche inaugurate dalla maggioranza di governo.
Il ministro sa bene, infatti, che il governo giallo verde ha deciso di stravolgere completamente la riforma dell’ordinamento penitenziario approvata la scorsa legislatura, sottomettendosi ai falsi slogan sulla sicurezza della Lega, tra le altre cose decidendo di non dare seguito alla disposizione che mirava a prevenire tragedie di questa natura, in particolare assicurando “all’imputata sottoposta a misura cautelare la possibilità che la detenzione sia sospesa fino al momento in cui la prole abbia compiuto il primo anno di età”.
Anziché assumere provvedimenti tampone, il ministro Bonafede dovrebbe interrogarsi, di fronte a tragedie come questa, se la scelta di inseguire le politiche della paura e dell’insicurezza, buttando a mare la riforma dell’ordinamento penitenziario cui avevano lavorato i più insigni giuristi e operatori del paese, sia davvero nell’interesse della giustizia e del paese”. Lo dichiara il deputato dem della commissione Giustizia Alfredo Bazoli.