‘L’ingresso alla facoltà di Medicina non è meritocratico. Ci sono le premesse per metterlo in discussione’, così ha dichiarato la ministra Giulia Grillo. Ma mentre al ministero mettono a punto le nuove modalità dell’accesso alla facoltà di Medicina, vogliamo ricordare alla ministra che la carenza di medici è adesso particolarmente acuta e grave. Le varie società scientifiche hanno calcolato che nel periodo 2014-2023 andranno in pensione 5.189 pediatri, senza la quota 100, si faranno contratti di formazione per 2.900 specialisti e dunque ne mancheranno all’appello circa 2.289. Mancheranno 1.135 cardiologi, 1.344 chirurghi, 1.514 ginecologi, 662 psichiatri, 182 ortopedici, 143 urologi, 142 geriatri”.
Così Paolo Siani, pediatra e deputato Dem della commissione Affari sociali.
“Mancano gli specialisti - spiega Paolo Siani - e su un totale di 16.046 candidati al concorso per l’accesso alle scuole di specialità i posti a disposizione erano solo 6.934. Pertanto i medici ci sono e sono ben 9.112 i giovani medici che non potranno continuare il loro percorso di formazione post-laurea. E inoltre andrebbero individuati al più presto dei meccanismi utili al recupero delle borse perse che sono ben 510 per l’anno accademico 2016/17, con un risparmio di 12.750.000 euro che dovrebbero essere rimessi a disposizione dei giovani medici. Se vogliamo salvaguardare la salute dei cittadini e il nostro Ssn bisognerà che al ministero facciano un po’ di conti prima che sia troppo tardi e poi si pensi ‘a qualcosa di nuovo’ per l’ingresso alla facoltà di Medicina tenendo presente che studiare medicina è una cosa seria e non c’è bisogno soltanto di aule e di professori ma anche di laboratori e di corsie. Ma questo - conclude il deputato Dem - al ministero della Sanità lo sanno già”.