Presidente, questa manovra è una magistrale e cinica operazione di distrazione di massa contro il sistema sanitario italiano. La Ministra Grillo non riesce a difendere nessuno degli argomenti che ha trasmesso in questi mesi al mondo della sanità con una folgorante operazione di discontinuità manifestatasi soprattutto nello spoils system, ahinoi. Non ci sono altre parole: al di là della disfida numerologica di stampo esoterico, manco un soldo in più, manco un investimento in più.
Nessuna programmazione di sistema, roboanti annunci, plateali e perentorie prese di posizione su liste d'attesa, ticket e superticket. Invece vediamo micro-interventi, piccoli aggiustamenti presi a piene mani fino al plagio da nostre azioni, che ovviamente nel furore negativo della manovra vengono soffocati e annullati.
Mentre si galoppa verso quota 100 e più o meno redditi vari, si stende a terra il Sistema sanitario nazionale, come è capitato a quello scolastico: una stesa, sì. Il fondo 2019 è uguale a quello programmato da due Governi ormai; si scrive che potrebbe crescere nel 2020, con la sottoscrizione del Patto per la salute, quel vituperato strumento di programmazione immaginato da noi: ma con i tempi che corrono è del tutto evidente che la promessa marinara sarà smentita. Un flebile barlume di lucidità ha consigliato di sottoscrivere il Patto a fine marzo, cosa che chi conosce le questione di quel mondo sa che difficilmente avverrà; prima era addirittura a gennaio 2019.
L'edilizia sanitaria: un bluff totale, solo in parte corretto con l'emendamento Marattin; si accordano in quell'articolo 50 milioni di euro all'anno, colleghi, dal 2021 in poi, fino al 2032. Avete sentito bene: dal 2021 in poi. A futura memoria, direbbe Leonardo Sciascia.
Liste di attesa: siamo passati dai ridicoli 50 milioni agli insufficienti 150 per l'implementazione della cosiddetta rete tecnologica. Cioè, per capirci: cambierà il mondo nella regione Sicilia, regione della Ministra, con 7,5 milioni di euro nel 2019, collega Trizzino, 7,5 milioni di euro. Tanto toccherà ai siciliani per le liste d'attesa, con questa memorabile azione a quota d'accesso attuale. Attenzione: dal 2020 questa cifra si ridurrà ulteriormente.È un mistero buffo il Fondo per i farmaci oncologici e innovativi: una nevrotica attività contabile li sposta da qui e da lì, ma resta opaca la cifra. È veramente poi irriguardosa la parte annunciata con le fanfare sulle borse di studio per la medicina generale e l'assistenza sanitaria agli stranieri: si vincolano risorse, ma la parte saliente dell'articolo è il primo rigo, “fermo restando il livello del finanziamento del Sistema sanitario nazionale”, cioè manco un soldo in più.
Il superticket, mantra quotidiano del Ministro della salute, si dice alle regioni: siete autorizzate, sì, siete autorizzate a risolverlo. Tant'è.
Resta fra queste macerie una norma sulle cure palliative, nata da una straordinaria azione in XII Commissione promotore il collega Siani, e già sperimentata per la verità in questo Parlamento in altre stagioni. L'indennità di esclusività per medici veterinari e sanitari, che concorre al monte salari, proposta a mia firma con un emendamento in Commissione, è bocciata; e dato che era cosa buona, ripresa, ripeto fino al livello di plagio, dalla maggioranza. Una ragionevole norma della collega Boldi da noi condivisa sulla pubblicità per le cure odontoiatriche, descrittive norme senza effetti sul costo dei farmaci, una norma che replica con qualche imprecisione norme nostre sullo sconto IVA per le farmacie rurali: niente di più, niente ma niente di più. Presi come eravate a raccontare storie sui redditi di cittadinanza, quota 100, 101, 102, a fulminare il mondo con il cambiamento del cambiamento, ad esaltarvi con l'apartheid in salsa italiana, avete tolto la parola al Ministro Tria, che già balbettava dal suo esordio, e vi siete dimenticati della sanità, dei pazienti e degli operatori. Fate i seri, se siete capaci: mettetevi a lavorare per la sanità, prima che tracolli tutto.