Presidente, quello che colpisce innanzitutto, rispetto a questa manovra della recessione, è che stiamo facendo una discussione tardiva, vergognosamente compressa, che se non fosse stato per la denuncia del collega Borghi l'avremmo fatta persino in notturna e senza disponibilità dei testi. D'altronde, giustamente, una manovra fantasma andava discussa di notte, invece vi abbiamo costretto almeno alla luce del giorno, di fronte alla quale almeno questa vergogna sarà un po' più visibile al Paese. Anche se il Governo non c'è, anche se il presidente della Commissione non c'è, noi almeno rendiamo esplicita la vergogna e il danno che questa manovra fa al Paese. Colpisce poi, dentro questa manovra, l'assoluta frammentarietà degli interventi, in ogni settore. Dove non ci sono nuove tasse, come sull'impresa, dove non ci sono tagli, dalla scuola alle infrastrutture, ci sono solo bugie e micro interventi che non avranno alcun esito misurabile sui nostri conti e sul benessere degli italiani.
Il dibattito è surreale, tra ciò che si legge, si ascolta sui media, le negoziazioni con l'Europa, il rapporto deficit-PIL e ciò che si è praticato nel corso dell'esame che ho seguito personalmente in Commissione bilancio, dove a un certo punto arrivato un balbettante Ministro Tria, in evidente imbarazzo, a raccontarci anche lui che stiamo discutendo di una manovra fake, di una manovra che non esiste.
Il settore infrastrutture e trasporti, in particolare, se andiamo ad analizzare il testo - il testo che c'è, per quello che vale -, è tra quelli maggiormente trascurati. Sulla missione 14, infrastrutture pubbliche e logistica, c'è una riduzione complessiva di 1 miliardo e 800 milioni di euro; nel programma sui sistemi stradali, autostradali e intermodali, c'è 1 miliardo e 827 milioni in meno sulle risorse destinate ad ANAS e 15 milioni in meno per la realizzazione dell'asse viario Marche-Umbria, non so se mi sono spiegato, 2 miliardi in meno sui fondi destinati ad ANAS, altro che nazionalizzazione, altro che nazionalizzazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Avete privatizzato persino la democrazia in questo Paese, altro che nazionalizzazione.
C'è il definanziamento del diritto alla mobilità e lo sviluppo dei sistemi di trasporto: meno 300 milioni, 30 milioni in meno per il 2019 sullo sviluppo e la sicurezza della mobilità locale e sul rinnovo del contratto per gli addetti al trasporto pubblico locale, un taglio che l'anno prossimo crescerà di 50 milioni e che avrà effetto per i prossimi dieci anni. E fate questo taglio mentre, contemporaneamente, nel decreto fiscale cancellate quello che abbiamo fatto con il Ministro Delrio, cancellate il lavoro sul TPL, che prevedeva infrastrutture, nuovi mezzi e liberalizzazione con gare pubbliche. Anche su quello l'ennesima proroga. Un tempo i Governi proponevano un milleproroghe all'anno, voi siete il Governo, non solo delle nuove tasse, non sono dei tagli, ma siete il Governo dei milioni di proroghe (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Viene definanziato il programma sui sistemi ferroviari di sviluppo e sicurezza del trasporto ferroviario per 2 milioni e mezzo di euro e tutte le infrastrutture di servizio per le fiere di Bari, Verona, Padova, una miriade di tagli sulla Motorizzazione civile, su ENAC, sullo sviluppo e la sicurezza della navigazione. Tagliate anche 1 miliardo e mezzo, 1,6 miliardi, sul contratto di programma con RFI, sul quale le Camere hanno pronunciato un parere pochissime settimane fa e che rischia di compromettere il programma di investimenti ferroviari e infrastrutturali del Paese per i prossimi cinque anni.
Sono state respinte tutte le nostre proposte di emendamento, quelle per il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale, per l'ammodernamento di mezzi. E poi, Genova: su Genova, una città già sufficientemente ferita, abbiamo proposto ordini del giorno che erano imprescindibili, li avete votati quegli ordini del giorno, presentati dalla collega Paita, durante la discussione su Genova e poi quegli interventi in leggi di bilancio non ci sono, non c'è la cassa in deroga, non c'è l'estensione della zona arancione, non ci sono i contributi per le imprese che già in questi primi mesi hanno perso 5 mila unità, stanno perdendo lavoro, c'è una crisi che si protrarrà e Genova non può aspettare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) i mesi e forse gli anni che dice il ministro Toninelli. Avete cancellato le risorse per la sperimentazione del 5G a Bari, L'Aquila, Milano, Prato e a Matera, che sarà nelle prossime settimane capitale della cultura. C'è un conflitto di interessi gigantesco sul blockchain, sull'intelligenza artificiale, tutto in capo al Ministero dello sviluppo economico, tutto, l'erogazione e il servizio, in capo a Luigi Di Maio, che di conflitti di interessi è ben esperto e che riguarda l'azienda che guida di fatto la prima forza politica del Governo. Insomma - e concludo, Presidente - potremmo parlare di quello che avete fatto sull'editoria, sulla vergogna che compiete tagliando le risorse a Radio Radicale, una voce libera che vi fa paura (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali). È una manovra che cancella le infrastrutture, che tartassa le imprese e che deprime l'Italia. È incredibile: i sovranisti, i nazionalisti, fanno una manovra che colpisce l'Italia e colpisce gli italiani