Data: 
Martedì, 18 Dicembre, 2018
Nome: 
Gennaro Migliore

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Signor Presidente, è stato fatto qualche accenno anche dai colleghi che mi hanno preceduto alla vistosa assenza dell'Aula, e dei partiti di maggioranza in particolare, in relazione a questo dibattito, che dovrebbe avere ben altra intensità e ben altra dignità rispetto anche agli impegni internazionali del nostro Paese. È notizia dell'ultimissima ora, signor Presidente, lo dico suo tramite al Governo, la decisione del Primo Ministro Michel, il Primo Ministro del Belgio, di dimettersi sulla base di una divisione che ha animato il suo Governo proprio sul tema del Global compact: almeno ci fosse questa tensione all'interno di una maggioranza tanto composita quanto assolutamente priva di qualsiasi struttura, una maggioranza destrutturata che cerca solo di guadagnare tempo e non di guadagnare prestigio rispetto a ciò che dovrebbe fare a livello internazionale.

Un po' di dignità dovrebbe esserci all'interno di un Esecutivo che prima ha dato la sua parola d'onore davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite, e poi se l'è fatta rimangiare da un Ministro Vicepresidente del Consiglio, che ha dettato via telefono un'agenzia annunciandola in quest'Aula, dicendo: fra tre minuti il Presidente del Consiglio Conte smentirà la nostra partecipazione a Marrakech.

Un po' di dignità, Presidente Conte! Il suo omologo in Belgio ha fatto altra scelta: ha deciso che sulle questioni di principio non si tratta, e io penso che questo sia un elemento fondamentale per non ricadere, lo dico sempre suo tramite al qui presente sottosegretario Di Stefano, in un terzomondismo di maniera, in un certo modo di approcciare le questioni internazionali fatto di qualche rappresentazione estetica e non di una responsabilità seria di fronte a quelle che sono le questioni fondamentali del nostro tempo.

È stato detto qui, in quest'Aula, che c'era bisogno di un intreccio più forte, più strutturato, tra quello che era il Global compact per le migrazioni e il più generale framework nel quale si muove tutta la comunità internazionale, ahimè con qualche fallimento, come è stato evidenziato recentemente in Polonia sulla questione dei cambiamenti climatici.

La nostra è una discussione vecchia, la vostra è un'obiezione antica. Io non penso che i colleghi qui presenti di Forza Italia o di Fratelli d'Italia non abbiano letto il Global compact, secondo me questa è una semplificazione, una falsificazione; io penso che lo abbiano letto nei dettagli, e proprio perché assume dei princìpi di intransigente capacità di cooperazione internazionale, proprio perché sanno - e per questo mentono - che salvaguarda la condizione di sovranità nazionale nella gestione dei flussi immigratori, allora cercano di realizzare una cortina fumogena intorno a questo progetto, di distrarre un'opinione pubblica e paralizzare una maggioranza.

Anch'io apprezzo il gesto fatto dal presidente della Commissione nella quale partecipo tutti i giorni, quello del presidente Brescia, quando ha voluto tradurre il Migration compact, e anche il fatto di aver definito, finalmente spiegandolo anche che ce ne sono due di addendum, uno per quanto riguarda le migrazioni in senso ampio e uno per quanto riguarda le migrazioni dei rifugiati, e che esiste anche una disponibilità del nostro Paese a sottoscrivere la seconda parte. Lo voglio vedere, prima di festeggiare, almeno un parziale rinsavimento di questo Esecutivo, però quello che vi vorrei trasferire è che, se conoscete la logica booleana, i diritti che sono in capo ai rifugiati includono i diritti dei migranti, perché sono più estesi, più forti, perché evidentemente devono esserci delle protezioni ulteriori rispetto a quello che è il diritto a migrare, che non contrasta con il diritto sovrano dei Paesi a regolare. I Paesi sono di provenienza, di transito, di destinazione, e per ciascuno vale un interesse collettivo alla cooperazione e al rapporto paritario, perché, cari signori del Governo, non ci sarà mai da parte di nessun Paese dell'Africa o di altri Paesi dell'Asia - da cui provengono quei pochi rispetto ai flussi enormi di migranti che ci sono in giro per il mondo che arrivano sulle nostre coste - un rapporto di accoglienza, anche delle nostre legittime richieste di rimpatrio, se non ci sarà il rispetto.

Le opinioni pubbliche non esistono solamente in Italia. Il sovranismo può dire quello che vuole, ma per me l'opinione pubblica che c'è in Nigeria piuttosto che in Tunisia piuttosto che in Marocco vale l'opinione pubblica italiana. Il sovranismo fa a pezzi la possibilità di difendere i nostri interessi, è questo il problema, cioè che voi, erigendo un muro, alzando una barriera, costruendo un limes e non disegnando un limen - cioè erigendo una barriera come il limes germanicus quando si intendeva bloccare l'invasione dei barbari e i barbari alla fine travolsero e fecero cadere l'Impero romano - non avete capito che invece quello che serve è un limen che possa definire il patrimonio culturale, sociale, di valori di una nazione e di una patria, che questa possa essere attraversata per essere anche arricchita da quei valori e da quelle risorse che vengono dal resto del mondo. Del resto, questa è la storia del nostro Paese, che ha visto, da secondo Paese al mondo per emigrazione, una storia di 30 milioni di italiani che hanno lasciato le nostre coste e il nostro suolo nazionale.

Allora vorrei semplicemente, alla fine del mio intervento, concludere dicendo che se voi pensate davvero che per reagire a catastrofi generali, per esempio sul piano climatico, non si debba ricorrere a spiegazioni sataniste ma si debba immaginare un livello di cooperazione che non ci faccia poi pagare un prezzo troppo alto più in là, quando le future generazioni, ma anche più prossimamente, si troveranno di fronte ad altri tipi di fenomeni di spostamenti, di capacità anche di relazione, allora vi chiedo una cosa: fate il confronto tra chi ha firmato e chi non ha firmato, rispetto a questo tema, e vedete quali sono di elementi che caratterizzano quei Paesi dove non si è firmato. Io li ho visti i numeri tatuati sulle braccia dei bambini al confine del Messico; io le ho sentite le voci di Akos Hadhazy e Bernadett Szell, due nostri colleghi ungheresi parlamentari che sono stati malmenati e picchiati perché volevano rappresentare la voce dell'opposizione ; io li ho immaginati coloro i quali scendevano in piazza per dire che forse ci poteva essere un mondo diverso e più autorevole nel fornire le risposte ad un mondo che spesso vuole nascondere le risposte per poi farle pagare alle future generazioni. Sapete benissimo che non è vincolante il Global compact, e che se ne potrebbero applicare anche solo delle parti, il vostro è un manifesto ideologico contro l'idea che questo Paese non debba scaricare sulle future generazioni responsabilità che sono vostre e solo vostre.