Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
il disegno di legge di bilancio per il 2019, presentato alla Camera dei deputati il 31 ottobre 2019, prevedeva circa 9 miliardi di euro per la realizzazione della misura denominata «reddito di cittadinanza», della quale, a causa della totale mancanza di atti parlamentari dedicati, non è ancora possibile capire se si tratti di una politica attiva del lavoro, di una politica contro la povertà o in quale forma vengano coniugate queste due intenzioni;
delle risorse stanziate, circa 1 miliardo di euro, per i soli anni 2019 e 2020, è stato genericamente destinato al potenziamento del sistema dei centri per l'impiego e di cui solo una minima parte finalizzata alla copertura degli oneri per le nuove assunzioni;
si apprende da fonti stampa e dalle dichiarazioni dei membri del Governo che, a causa della trattativa in corso con l'Unione europea per evitare la procedura d'infrazione, il deficit passerà dal 2,4 per cento al 2,04 per cento, con una riduzione di circa 4 miliardi di euro dei fondi a disposizione per le pensioni e per il reddito di cittadinanza; in particolare, il fondo per il reddito di cittadinanza dovrebbe essere ridotto di circa 2 miliardi di euro;
dei 9 miliardi di euro inizialmente stanziati per il reddito di cittadinanza, 2,5 provengono dai fondi già stanziati dal Governo Gentiloni per il reddito di inclusione sociale;
sottratte le cifre suddette dal fondo di 9 miliardi di euro per il reddito di cittadinanza, le risorse aggiuntive stanziate dal Governo ammonterebbero a soli 3,5 miliardi di euro;
le previsioni iniziali del costo del reddito di cittadinanza effettuate dal MoVimento 5 Stelle, in particolare nelle dichiarazioni e nel materiale della campagna elettorale per le elezioni politiche, erano di 17 miliardi di euro;
il Ministro interrogato ha ripetuto più volte agli organi di informazione che, nonostante i tagli al fondo per il reddito di cittadinanza, la platea degli aventi diritto, stimata da esponenti del Governo in 6 milioni di persone, non cambierà; vale a dire che lo stanziamento consentirà l'erogazione di poche decine di euro mensili a persona –:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per rafforzare il reddito di inclusione sociale istituito nella XVII legislatura, che non necessita di costosi e disorientanti cambi di nome e di struttura, per combattere più efficacemente ed efficientemente l'esclusione sociale e la povertà nel nostro Paese.
Seduta del 19 dicembre 2018
Illustrazione di Vito de Filippo, risposta del governo di Riccardo Fraccaro, Ministro per i rapporti con il parlamento e la democrazia diretta, replica di Elena Carnevali
Illustrazione
Grazie, Presidente. Dopo l'annuncio urbi et orbi fatto dal balcone, il reddito di cittadinanza, Ministro, continua ad essere un oggetto misterioso, assolutamente misterioso, nonostante la sequenza di dichiarazioni di membri del Governo che ne confondono ancora di più la sua esplicitazione. Dopo la manovra scritta nell'esilio di una cittadina famosa belga, noi abbiamo fatto un po' di conti; ancora una volta vi stiamo dando consigli semplici, che noi speriamo voi potrete accogliere. I conti sono che voi avete a disposizione oggi soltanto 3 miliardi e mezzo di euro rispetto ai 2 miliardi e mezzo che vi abbiamo lasciato in dotazione nel precedente bilancio dello Stato: sarebbe cosa buona e giusta aggiungere questi soldi al reddito di inclusione, che è uno strumento che è stato ampiamente sperimentato e che l'Alleanza per la povertà nel nostro Paese ritiene uno degli strumenti migliori degli ultimi anni per affrontare questo problema. Questo è il consiglio che vi stiamo dando anche in questa interrogazione, sapendo che le vostre orecchie fino ad oggi sono state chiuse a qualsiasi suggerimento pratico e concreto.
Risposta del governo
Presidente, colleghi deputati, rispondo all'interrogazione sulla base degli elementi che mi sono stati forniti dal Ministero dello Sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. Questo Governo è impegnato a introdurre importanti riforme che garantiranno condizioni di vita dignitose alle persone in cerca di occupazione. In particolare, con l'introduzione del reddito di cittadinanza l'Italia non solo recupererà il gap che la separa dalle altre democrazie europee, dove da tempo sono state introdotte delle forme di reddito minimo garantito, ma assicurerà anche il perseguimento di un duplice obiettivo: garantire un livello minimo di sussistenza e, nel contempo, incentivare la crescita personale e professionale dei cittadini attraverso il piano formativo che verrà elaborato dai centri per l'impiego.
Il reddito di inclusione, così come predisposto dal Governo Renzi, non può essere considerato una soluzione al problema della povertà, perché eroga prestazioni appena sufficienti a garantire la sussistenza minima. Il reddito di cittadinanza, invece, è una misura di politica attiva del lavoro e prevede una platea di beneficiari molto più ampia rispetto a quella prevista dal REI. Gli stanziamenti previsti in legge di bilancio sono idonei a sostenere l'attuazione di questa epocale riforma per l'intera platea di soggetti destinatari.
Va ricordato che nei cinque anni dei Governi Letta, Renzi e Gentiloni l'aumento del debito pubblico non ha portato ad un rilancio del Paese; al contrario, siamo fanalini di coda per crescita economica, ed è per questo che l'Esecutivo in carica sta concentrando tutte le proprie energie per mettere a disposizione del Paese quelle misure che, siamo certi, creeranno un impatto positivo sulla crescita, sui consumi e sull'occupazione.
Replica
La ringrazio, ma intanto devo dire al Ministro Fraccaro che in realtà le stime le state proprio sbagliando voi, perché le risposte sulle previsioni di crescita ve le hanno appena comunicate. Quindi, se c'è qualcuno che qui sbaglia le stime, non è di certo da ascrivere al Governo precedente. Prendiamo atto di una cosa, che il Ministro, invece, ha dato forfait, questa è la cosa. Ben capiamo anche l'imbarazzo, perché dopo 83 giorni da quando, dal terrazzo di Palazzo Chigi, avevate stabilito di aver abolito la povertà, ad oggi non sappiamo ancora di che cosa stiamo parlando. Stiamo, invece, parlando del fatto, già annunciato, che ci sono 2 miliardi in meno per il reddito di cittadinanza. Siamo a sette mesi dalla firma del contratto, dei 17 miliardi di propaganda allo stato puro ne sono rimasti 9, anzi siamo passati allo stato gassoso perché, appunto, ce ne sono solo 6, e di questi, peraltro, 2 e mezzo li prendete da chi le politiche nei confronti della povertà le ha fatte, le ha praticate e sono un dato di realtà.
Di evanescente, però, non ci sono solo le risorse, ma ci sono anche i dati, perché siete passati dai 9 miliardi per la povertà assoluta a quella relativa, a dire quello che vi abbiamo sempre detto noi: prima gli ultimi; l'unico problema è che questi ultimi il reddito di cittadinanza lo prenderanno solo per nove mesi. E poi perché non ci dice chi ha dato mandato per 5 milioni per stampare la card e con quale atto pubblico? Voi avete un cattivo rapporto con la scienza e la matematica, invece, è una scienza esatta: basta fare la divisione tra 5 miliardi di euro e 5 milioni di persone, sono poco più che 100 euro. La realtà è una sola: che di 780 euro, che avete detto che avreste dato ai cittadini in condizioni di povertà, prenderanno pochi, pochissimi euro. Questa è la differenza tra la propaganda e chi, invece di mettere in atto… …persone come i navigator - ho finito - e dire alle persone, che sono in condizioni di povertà, di rivolgersi ai punti Internet, noi le persone le vogliamo incrociare nei comuni e nei servizi, e non in quello