“Il ministro del Lavoro intende o no consentire la liquidazione mensile diretta in busta paga, a beneficio del lavoratore che ne sia interessato, della quota maturata di trattamento di fine rapporto, prorogando la legge 190 del 2014 applicata fino al giugno scorso? Il governo può fornire informazioni utili sulla sperimentazione del provvedimento, considerando che, sulla base delle mie informazioni, dopo una prima fase di cautela, la norma ha trovato buona applicazione, anche perché consente un incremento oggettivo dell’importo della busta paga mensile?”.
Sono le domande alle quali intende dare una risposta l’interrogazione presentata dal deputato Dem, Antonio Viscomi, a Luigi Di Maio.
“Si trattava - spiega Antonio Viscomi - di una norma veramente innovativa: il Tfr è retribuzione differita, non è certo un regalo del datore al lavoratore, ma semmai uno strumento di sostegno finanziario dell’impresa. Peraltro, questa somma non è assoggettata a tassazione separata, come avviene normalmente per il Tfr, ma a tassazione ordinaria Irpef e, al contempo, non è imponibile ai fini previdenziali e non va calcolata ai fini della determinazione dell’aliquota per la tassazione separata del Tfr e non concorre alla formazione del limite di reddito complessivo da considerare per il riconoscimento del ‘Bonus 80 euro’. A distanza di quasi sei mesi dal termine dell’efficacia della disposizione, credo sia opportuno conoscere i dati sul ricorso alla misura da parte dei lavoratori, al fine di valutarne aspetti positivi ed eventuali criticità. Per deliberare bisogna conoscere. Se funziona - conclude il deputato Dem - perché non proseguire?”.