“La notizia di oggi è il rapimento della figlia di Jo Song-gil, un diplomatico nordcoreano in servizio a Roma dal 2015 al 2017, attualmente nascosto e in cerca di asilo politico insieme alla moglie. Se così fosse, ministro Salvini ci spieghi come sia stato possibile che i servizi segreti nordcoreani abbiano potuto agire indisturbati sul nostro territorio nazionale”. Lo chiede Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri della Camera, in un’interrogazione al ministro dell’Interno.
“Se confermato, sarebbe un fatto gravissimo – prosegue la deputata del Pd - che una ragazza ancora minorenne sia stata riportata in Corea del Nord da una squadra di agenti speciali inviata in Italia da Pyongyang. Si tratterebbe di una novità sconvolgente perché l’Italia ha sempre garantito rifugio a chi scappa dai regimi. Per questo motivo dal momento della diserzione del padre e della sua protezione da parte dei servizi segreti italiani, anche la ragazza avrebbe dovuto essere adeguatamente protetta poiché soggetto ad altissimo rischio di ritorsione da parte del regime nord coreano. Per di più si profilerebbe una violazione clamorosa della nostra sovranità nazionale con l’incursione da parte di un’intelligence straniera per rapire una minorenne e ricondurla in uno Stato dove vige una dittatura feroce e dove sarà soggetta a pesanti ritorsioni e vendette per il tradimento del padre.
Il ministro dell’Interno - conclude Quartapelle - che nelle ultime 48 ore è stato impegnato in dieci appuntamenti elettorali in Sardegna ed è stato assorbito dalla protesta dei pastori sardi, ha una pesante responsabilità in questa vicenda. Salvini conferma di essere solo il ministro della propaganda, perché quando deve garantire davvero sicurezza a chi è perseguitato dimostra di essere distratto, tanto da lasciare che servizi segreti di un altro Paese agiscano indisturbati da noi”.