"Sostenere la candidatura italiana alla guida del Consiglio oleicolo internazionale". Lo chiede Francesco Critelli, componente Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, con un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura.
“Il Coi – spiega - è l'unica organizzazione intergovernativa mondiale che si occupa del settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola. Esso ha sede a Madrid e ne fanno parte 28 Paesi tra cui l'Italia che è uno dei Paesi fondatori. Il consiglio rappresenta, nel complesso, il 98 % della produzione mondiale di olio di oliva. Da indiscrezioni insistenti, riportate anche da accreditati organi di stampa, in vista del rinnovo delle cariche del COI, sembra consolidarsi un asse tra Spagna e Tunisia per una proroga dell’attuale assetto che vede come direttore esecutivo del COI, Abdellatif Ghedira, rappresentante dei produttori del Paese nordafricano, e come Direttore aggiunto lo spagnolo Jaime Lillo. Il settore oleicolo italiano, colpito da una fitopatia gravissima come la Xylella, e da eventi calamitosi che hanno drasticamente ridotto la produzione, da mesi avanza proposte per il rilancio del settore, dalla realizzazione di un Piano olivicolo nazionale alle risorse per il Fondo di solidarietà nazionale, dagli interventi per l’emergenza Xylella alla difesa del panel test, passando per la riforma dei reati alimentari, l’obbligo della registrazione telematica degli oli commercializzati, trasparenza sulle etichette e maggiori controlli sulle importazioni”.
“Per affrontare con più incisività la crisi dell’intero comparto, per accrescere la competitività del settore oleicolo italiano e per far valere le ragioni del nostro Paese nell’interesse esclusivo di una visione dell’olivicoltura legata alla qualità del prodotto, alla salute dei consumatori e al valore aggiunto per i produttori, risulterebbe importante per l’Italia, anche in base agli accordi pregressi, guidare il Consiglio Oleicolo Internazionale”, conclude.