“Domenica scorsa Nicola Zingaretti ha ricevuto una standing ovation, quando ha ricordato che la famiglia è una comunità di affetti e non può trasformarsi in luogo di sottomissione o divisione. Ha fatto bene a sottolinearlo, visto che oggi non manca chi vorrebbe riportare la donna alla condizione di ‘angelo del focolare’”. Lo dichiarano i deputati del Partito democratico Alfredo Bazoli, Enrico Borghi, Davide Gariglio, Camillo D’Alessandro, Mauro Del Barba, Stefano Lepri, Flavia Piccoli Nardelli, Alessia Rotta, Paolo Siani e Antonio Viscomi.
“L’ultimo esempio – continuano - è il prossimo meeting di Verona, là dove si vuole trasformare la famiglia, luogo di accoglienza e inclusione, in strumento di esclusione per altri modelli di vita, di coppia e generativi. Fa quindi bene il Pd a mobilitarsi per ricordare che tali scelte non possono essere omologate; per condannare le posizioni che disprezzano i diversi orientamenti sessuali e che non comprendono le fatiche delle donne. Priva di fondamento è in particolare l’idea per cui esse dovrebbero dedicarsi esclusivamente alla funzione riproduttiva ed educativa. Le statistiche dimostrano infatti che, nelle diverse nazioni, il tasso di natalità aumenta laddove la donna lavora e ha una sua autonomia economica, specie se supportata da una robusta rete di servizi. Sappiamo tuttavia che le scelte non sono tutte identiche. La stabilità affettiva e genitoriale costituisce infatti un grande valore relazionale, esistenziale, economico, che è interesse dello Stato tutelare e promuovere. Il mutuo aiuto morale, materiale ed educativo tra i coniugi, tra genitori e figli, tra i parenti rappresenta la base su cui poggia la qualità della vita e la coesione sociale delle nostre comunità. È quanto ha sancito la Costituzione italiana, dove in ben tre articoli si valorizza la famiglia fondata sul matrimonio, si sostiene la genitorialità e si tutelano le famiglie numerose”.
“Trovare una sintesi alta tra il desiderio di autodeterminazione e il valore pubblico delle scelte affettive e genitoriali improntate alla continuità: questa è la sfida, da affrontare con sguardo libero da ideologismi. Evitando il rischio di ricadere nella trappola del bipolarismo etico, che le destre tentano (anche con l’evento di Verona) di riproporre in Italia”, concludono.