“Guardiamo con il fiato sospeso gli sviluppi parlamentari nel Regno Unito su Brexit. Quello che sta avvenendo è il frutto di pulsioni egoistiche e sovraniste, che portano solo divisioni e danni economici. Capiamo che la Lega di Salvini simpatizzi per la destra retriva ed euroscettica del Regno Unito e constatiamo l’irrimediabile contraddizione del ‘prima gli italiani’ con l’ipocrita rivendicazione della tutela per i 700 mila italiani residenti in Gran Bretagna. I nostri concittadini rischiano di trovarsi dall’oggi al domani in un Paese terzo. Devono sapere che sono proprio le politiche nazionaliste e xenofobe (lo slogan dei fautori della Brexit, del resto, è ‘prima la Gran Bretagna’) che li hanno abbandonati e che li mettono in difficoltà. Altrettanto devono sapere le nostre imprese, specie nel settore agroalimentare, le cui attività saranno seriamente danneggiate da un’eventuale uscita non regolata del Regno Unito dal mercato unico europeo”.
Così in una nota le deputate e i deputati Dem della commissione Politiche europee.
“Capiamo meno - aggiungono i parlamentari del Pd - come si concilino le dichiarazioni del Movimento 5 stelle, che tentano di smarcarsi dal logoro ‘prima gli italiani’, ma poi votano per indirizzi e politiche antieuropee imposti da Salvini. L’Unione europea può e deve cambiare. Ma minarne le basi e riportare le lancette della storia indietro di 150 anni non significa cambiarla, ma raderla al suolo. Distruggere l’Europa porta soltanto isolamento politico, povertà economica e sudditanza alle grandi potenze mondiali come Usa, Cina e Russia”.