Il PD presenta una interrogazione al governo sulla mancata applicazione della legge votata all’unanimità nella XVII legislatura.
Fu approvata all’unanimità perché – si disse – era una legge che “vuole bene all’Italia” , ma a quasi due anni dall’approvazione, la legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni è ancora , per molte parti, inattuata. Un ritardo grave, che il Pd vuole denunciare e sollecita il governo a intervenire, al fine di evitare altri, più gravi e ingiustificati ritardi”.
Così Enrico Borghi, dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd alla Camera, che sulla mancata applicazione della legge n.158 del 2017 ha presentato al governo una interrogazione urgente.
“Chiediamo al governo - prosegue Borghi – una piena applicazione della legge e l’immediata adozione dei provvedimenti attuativi che definiscano i parametri necessari per accedere ai finanziamenti previsti, stabilendo da subito l’elenco dei comuni che possono beneficiare di tali finanziamenti che la legge fissa sulla base di puntuali criteri.”
Per il Pd, “molte sono le parti della legge ancora inattuate come la realizzazione di circuiti e itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e lo sviluppo della banda ultra larga per l’accesso alle reti a connessione veloce ed ultraveloce”. “Inoltre – si legge ancora nel testo - il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei Piccoli Comuni ha una dotazione di 100 milioni di euro per il periodo 2017-2023, a cui sono stati aggiunti, dalla Legge di Bilancio 2018, ulteriori 10 milioni di euro all’anno, tutte risorse finanziaria che sono, allo stato, rimaste inutilizzate”. Per il Pd, infine, “va attivata ogni iniziativa per incrementare il Fondo istituito per i Piccoli Comuni nel bilancio dello Stato, in occasione di ogni provvedimento legislativo avente impatti finanziari sugli Enti Locali”.