Presidente, signor Ministro, i democratici italiani sono molto delusi del parere che lei ha dato alla nostra mozione, e molto delusi del fatto che lei abbia scelto, ancora una volta, come già ha fatto il suo partito, la sua forza politica negli ultimi tempi, di usare ancora una volta il tema della famiglia contro qualcuno e contro le altre forze politiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non considerando il percorso che era stato avviato di un ragionamento libero in questo Parlamento per far fare un passo avanti al Paese su questa come su altre questioni. Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento non pregiudiziale, quindi ci siamo accostati a questo problema con grande libertà, con grande disponibilità, perché siamo convinti che le famiglie italiane non sono solo quelle che voi sventolate quasi come una bandiera contro gli altri. Mi permetta una nota personale. Come lei sa, io ho una storia personale, e io e mia moglie non abbiamo mai pensato che il nostro amore fosse più importante di quello di altri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), o fosse migliore di quello di altri, abbiamo sempre considerato che il nostro amore fosse una libera scelta, una scelta libera. Voi avete usato il tema della famiglia, negli ultimi tempi, a Verona, con la proposta di legge Pillon, con altre iniziative, per dividere la società italiana, non per unire (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). I figli e le libere scelte delle famiglie che fanno figli, che scelgono di sposarsi in matrimonio, il riconoscimento che la Costituzione dà al valore della famiglia, non sono per dividere, ma sono per rafforzare la società italiana, per quello noi abbiamo riconosciuto anche il valore civile delle unioni civili, capisce (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Perché questo è il significato: tutto ciò che dà legame affettivo, che dà stabilità affettiva, che dà fedeltà, che dà promessa, che dà serietà d'impegno, tutto questo genera valore sociale. Altrimenti, dovremmo dire che non è importante la rete delle famiglie affidatarie di queste meravigliose realtà che accolgono nuovi bambini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e che curano con amore, che danno valore a queste cose. Allora, avete trasformato questa roba in un oggetto di propaganda elettorale. Noi speravamo che lei ci avesse ripensato, vista anche la disponibilità di tutti i gruppi politici; invece lei ha usato, ancora una volta, oggi, questo argomento per dividere, esattamente come il suo capitano, il Ministro Salvini, quello che scappa dai processi, che dice “riempiremo le culle”, frasi di mussoliniana memoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).
Ma le culle non si riempiono perché lo decide una forza politica. Ministro, visto che usate persino la fede contro le altre persone, visto che usate persino la gerarchia contro le altre persone, le leggo quello che ha detto il Papa: l'amore è libero, e questa è la promessa di ogni famiglia. E la promessa della famiglia è libertà, e qui sta la bellezza; e senza la libertà non c'è amore o matrimonio. Dovete capire, dovete entrare nell'idea che non potete usare le cose buone per separare, per accusare e per fare gerarchie. Dovete usare le cose buone per dargli valore positivo, dovete avere un altro atteggiamento, perché altrimenti non costruirete niente. E il senso della nostra proposta era semplicissimo: noi non partiamo da zero, non partiamo da zero.
Lei è il Ministro della famiglia, lei ha fatto un documento in cui elenca tutte le cose che state facendo: il 99 per cento delle cose che lei ha fatto sono cose che lei ha ereditato semplicemente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché l'assegno al nucleo familiare, le detrazioni per i figli a carico, l'assegno per il nucleo con i figli minori, la maggiorazione delle detrazioni, il bonus mamma, il bonus bebè, il fondo di garanzia, la detrazione per il nido, e potrei continuare, tutte misure che noi abbiamo fatto.
Ma, a differenza vostra, che avete fatto una scelta pericolosa, mi perdoni, mi permetta un sospetto: ho come il sospetto che voi usiate la famiglia contro gli altri, contro gli altri legami, contro gli altri affetti, e ho come il sospetto che pensiate che la donna sia uno strumento di welfare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La donna non è uno strumento di welfare, non è uno strumento di welfare, me lo permetta. Le donne vogliono avere la loro libertà di scelta, mi spiego? Non torniamo indietro di trecento anni! Le donne devono scegliere liberamente di generare un figlio ed è un atto meraviglioso questo, che può scegliere una donna, di generare un figlio o di generare altri affetti, ma non sono uno strumento di welfare. Lo Stato ha come compito di accompagnare le persone nella loro libertà di scelta, fare in modo che questa libertà avvenga, questo è il compito della politica; tant'è vero che i Paesi scandinavi, senza proclami ideologici, hanno fatto più politiche per la famiglia di tanti altri Governi che hanno fatto dell'ideologia della famiglia la loro base, per esempio conciliando i tempi di vita e di lavoro, per esempio facendo in modo che vi fossero grandi servizi per le famiglie, i servizi, per esempio, dei nidi. Noi abbiamo voluto, per la prima volta in questo Paese, mi permetta di ricordarlo, la legge sui nidi. La legge sui nidi è diventata realtà grazie all'impegno del nostro Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), è diventata una legge nazionale grazie all'impegno del nostro Governo. Perché? Perché tutti sanno che il problema di generare figli è un problema di libertà di scelta, e la libertà va esercitata solo se ci sono le condizioni. Allora, noi abbiamo un problema, è stato detto da tutte le forze politiche qui, di organizzare meglio i servizi.
Per questo, non avendo la presunzione di insegnare niente a nessuno, vi abbiamo fatto una proposta semplice: unificate le decine di misure che ci sono e facciamo uno strumento che abbia tre caratteristiche. Che sia universale, cioè che sia a disposizione di tutti, perché oggi, purtroppo, queste misure, anche per i limiti di bilancio, una cosa che sapete anche voi, la sapete anche voi questa cosa, perché adesso vi state cominciando ad accorgere che non è che riuscite a moltiplicare il numero dei figli, che mettete il segno più sul numero dei figli proclamando le cose. Così come non mettete il segno più davanti all'economia, perché il segno è zero davanti alla crescita economica, davanti all'occupazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
E mi spieghi, Ministro, e cerchi di essere presente quando i suoi colleghi fanno i provvedimenti economici, questo sarebbe molto importante, che lei fosse presente, perché di politiche per la famiglia, con il crollo degli occupati, non ne riusciremo a fare neanche una, mi creda (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Se perdiamo il lavoro, se perdiamo lo sviluppo, come sta succedendo, se abbiamo zero di crescita, non crescerà neanche la libertà del progetto di vita delle famiglie. Vi abbiamo proposto lo strumento dell'assegno unico, che assorbe e sostituisce tutti questi strumenti. Vi abbiamo detto: facciamo una dote unica per i servizi, che sostituisca il bonus nido, il voucher e i buoni per l'assistenza domiciliare. Una cosa di assoluto buon senso, che va nella storia a seguire le buone pratiche e le buone esperienze di tanti Paesi scandinavi. Ma anche su questa cosa lei dice no, oggi lei dice no. Non capisco perché lei dica no, anzi, forse lo capisco, perché forse le persone che credono veramente in qualche cosa non hanno bisogno di credere contrapponendosi ad altri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Io, per esempio, mi sento orgogliosamente italiano ed orgogliosamente europeo; non ho bisogno di fare la polemica contro l'Europa per sentirmi italiano. Ma non consegno la mia bandiera ai nazionalisti, non la consegno. Io amo la mia patria, credo, forse più di loro, ma non per questo mi sento meno cittadino della mia città o meno cittadino dell'Europa. Allora, non si può costruire identità contrapposte senza affrontare i problemi. I problemi sono questi: perché nella mia regione, Ministro, perché nella mia città abbiamo il 40 per cento di frequenza ai nidi e perché in altre regioni italiane questa frequenza è del 10 per cento? Questo è quello su cui dobbiamo lavorare insieme, questo è il motivo per cui a Bolzano ci sono 1,67 figli per famiglia e invece in Sicilia no, questo è il motivo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Allora via l'ideologia, basta proclami, basta “riempiremo le culle” o basta promesse “faremo il quoziente familiare”.
Dedicatevi a sistemare quello che c'è e a potenziarlo, magari, mettendoci più risorse, e non a fare leggi inique, come quella sul reddito di cittadinanza, che ha penalizzato le famiglie numerose, Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Le do una notizia:
avete penalizzato le famiglie numerose nell'unico provvedimento che avete fatto, nell'unico provvedimento robusto di welfare avete penalizzato le famiglie numerose. Allora, anche oggi dobbiamo dire, purtroppo, che la vostra è un'occasione persa. Noi siamo pronti ad aiutare coloro che hanno un progetto di vita, ma siamo sicuri che non troverete mai in questo gruppo e in questo Parlamento la disponibilità a fare della famiglia uno strumento contro gli altri, delle donne uno strumento di welfare e della vostra ideologia uno strumento per dividere il Paese