“Oggi il Parlamento ha compiuto un importante passo verso una realtà sociale che cambia, mantenendo fermi i principi di equità e solidarietà. Dopo anni di discussione sull’assegno divorzile, di dibattiti su quello che sarebbe stato il destino di chi divorzia, ma soprattutto dopo i pronunciamenti degli ultimi anni della Cassazione, abbiamo dato vita a una riforma indispensabile per la vita di donne e uomini”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Alessia Morani, prima firmataria della proposta di legge sull’assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile e relatrice del provvedimento approvato alla Camera
“Superare il criterio del tenore di vita nel calcolo dell’entità dell’assegno post-divorzio in favore di altri criteri risponde all’esigenza del legislatore di adeguarsi alle trasformazioni economico-sociali intervenute nella società. Lo scioglimento del matrimonio – sottolinea la deputata Dem - non può diventare né forma di arricchimento né di degrado esistenziale del coniuge economicamente debole, cioè di quello che si è dedicato alla cura della famiglia, rinunciando anche a sviluppare una buona formazione professionale e a svolgere una proficua attività di lavoro o di impresa”.
“Con questa legge il nostro Paese diviene più europeo, adeguandosi agli altri ordinamenti dove è tenuta presente l'esigenza che al coniuge divorziato debole venga dato un aiuto economico destinato, per quanto possibile, a compensare la disparità post divorzio. Una norma vicina alle cittadine e ai cittadini, fortemente voluta – conclude Morani - affinché la fine del rapporto coniugale trovi quella soluzione di equità familiare tanto attesa dalla società civile”.