“Mentre prosegue il finto litigio del governo su chi sia responsabile della apertura del porto di Lampedusa alla Seawatch, c'è un'altra vicenda che riguarda i porti italiani sui quali vorremmo sentire le decisioni del governo. Si tratta della vicenda dal cargo saudita Bahri Yanbu, che ha attraccato al porto di Genova questa mattina”. Lo dichiara Lia Quartapelle, capogruppo Pd in Commissione Esteri alla Camera.
“Grazie all'impegno dei lavoratori portuali di Genova – continua - nessun materiale bellico è stato caricato sulla nave. Indiscrezioni dicono che il cargo potrebbe ripartire per altri porti italiani, per caricare gli 8 cannoni di produzione francese che non sono stati caricati in Francia così come i generatori dual use non caricati a Genova. Cosa ne pensa il governo? Per noi è intollerabile il doppio standard, che vede la retorica del governo schierata per i porti chiusi alle persone e invece non dice nulla sui porti aperti alle armi che alimentano guerre come quella in Yemen. Non si può lasciare ai lavoratori portuali la responsabilità di agire per bloccare questi cargo, quando dovrebbe essere il governo a farlo. Per affrontare la questione alla radice, inoltre, rinnovo la richiesta di votare al più presto la risoluzione sulla sospensione alla fornitura di armi a tutti i paesi coinvolti nel conflitto in Yemen, inclusa l'Arabia Saudita”.
“Dove è il M5S? Dove è il sottosegretario Di Stefano, che all'opposizione ha sempre sostenuto la necessità di uno stop alla vendita di armi all'Arabia Saudita e che anche oggi ha contestato la politica dei porti chiusi di Salvini? Sulla vicenda della Barhi Yanbu ci aspettiamo decisioni, non sceneggiate ad uso della campagna elettorale”, conclude.