“Ci sono momenti in cui il pensiero di dissociarsi dal comportamento di un amico, un compagno di battaglie sui diritti, e sulla difesa della Democrazia nel nostro paese, può spingere a stare in silenzio.
Io invece voglio spiegare perché non ho condiviso la scelta di Ivan #Scalfarotto di andare a Regina Coeli a verificare, tra l’altro, le condizioni di detenzione dell’assassino del Carabiniere #CercielloRega. Lo voglio spiegare perché questo è il compito della Politica: essere capaci di spiegare le scelte o il dissenso dalle scelte, senza piegarsi alla forza degli insulti che stanno ricoprendo Ivan sui social, o che ogni giorno determinano scelte e posizioni senza argomentare, semplicemente insultando.
C’è stato un terribile omicidio di un Carabiniere che ha prodotto un’onda emozionale in tutto il paese. Per la giovane età, per la divisa che portava, per la giovane vedova, per l’efferatezza del fatto, per l’apparente totale insensibilità dei colpevoli.
Il nostro compito è prima di tutto quello di condividere il grande cordoglio popolare per questo omicidio. Noi siamo un partito che ha radici popolari, dobbiamo sentire e condividere i sentimenti che si sono diffusi su questo episodio, ovviamente senza mai avallare, come non abbiamo fatto, nessuna strumentalizzazione sull’accaduto. C’è un’esigenza storica e politica secondo me, in particolare per noi, di sintonia con il popolo. Il che non vuol dire avvallare ogni sentimento ovviamente, ma questo cordoglio certamente sì.
Gli insulti che hanno colpito Ivan sono inaccettabili, e certamente c’è sempre anche, l’esigenza di verificare la condizione dei diritti dei detenuti, ma senza incorrere nel rischio di apparire, come è successo, come coloro che invertono l’ordine delle priorità, pur in assoluta buona fede”. Così in post Fb il deputato democratico Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo.