Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
come certifica la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2019, nella prima metà del 2019 si è registrata a livello europeo un'ampia contrazione del comparto dell'auto (-8,9 per cento rispetto -4,6 per cento del 2018). A livello nazionale, secondo i dati Istat, la produzione italiana di autoveicoli è diminuita ad aprile 2019 del 17,1 per cento rispetto al 2018;
questa situazione rischia di essere aggravata dalla guerra dei dazi: secondo le stime del Centro studi Confindustria, l’export verso gli Usa dei mezzi di trasporto vale 9 miliardi di euro, cui vanno sommati gli effetti indiretti, dal momento che l'Italia è specializzata nella produzione di parti e componenti di elevata qualità per automobili utilizzate da case produttrici di altri Paesi europei, in particolare in Germania;
un'ulteriore contrazione del mercato potrebbe essere determinata in conseguenza delle misure adottate con la legge di bilancio per il 2019 che prevedono il meccanismo «bonus malus» per l'acquisto attraverso la tassazione progressiva delle autovetture a combustione, a partire da quelle con emissioni superiori ai 160 g/km;
nonostante il dato negativo dell'intero comparto, grazie agli incentivi, all'interno del settore automobilistico si registra un notevole incremento delle auto elettriche: nei primi 8 mesi del 2019 in Italia sono state immatricolate 6.453 vetture elettriche, con una crescita tendenziale del +109 per cento (rapporto Unrae-Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri);
attualmente il 50 per cento delle auto elettriche in circolazione viene prodotto in Cina, mentre in Germania sia Porsche sia Mercedes hanno già presentato modelli di auto totalmente elettriche con ricarica in 10-15 minuti;
Francia e Germania hanno già proposto una strategia industriale nel settore dell'auto per consentire entro il 2030 un riorientamento produttivo, prevedendo a livello nazionale investimenti per diversi miliardi di euro e anche con un progetto comune di produzione di batterie elettriche;
in Italia il gruppo Fca, che produce sul territorio nazionale, ha un piano proprio di sviluppo del settore elettrico, mentre diversi enti e realtà di ricerca sono attivi sul tema delle batterie;
il gruppo del Partito democratico intende richiedere l'avvio di un'indagine conoscitiva sul futuro del settore automobilistico –:
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per sostenere la filiera produttiva nazionale e incentivare la domanda di veicoli a basse emissioni, in special modo elettrici.
Seduta del 2 ottobre 2019
Illustrazione di Diego ZARDINI, risposta del Ministro dello Sviluppo economico Stefano PATUANELLI, replica di Francesca BONOMO
DIEGO ZARDINI: Grazie, Presidente. Signor Ministro, come certifica la Nota di aggiornamento al DEF, nella prima metà del 2019 si è registrata a livello europeo una forte contrazione del settore dell'auto e anche in Italia la produzione, da aprile 2019 rispetto all'anno precedente, è calata del 17 per cento. Questa situazione rischia di essere aggravata anche dalla guerra dei dazi, visto che l'export verso gli Stati Uniti vale circa 9 miliardi di euro, senza contare l'indotto della componentistica specializzata. Un'ulteriore contrazione del mercato potrebbe anche essere determinata dalle misure adottate con la legge di bilancio del 2019, che prevedono un meccanismo bonus-malus con una tassazione progressiva delle autovetture a combustione. Nonostante questo dato negativo, risulta in maniera positiva, invece, la registrazione dell'incremento delle auto elettriche, che nei primi otto mesi del 2019 hanno visto immatricolate 6.453 vetture, con una crescita tendenziale di oltre il 100 per cento, solo che il 50 per cento di queste auto elettriche in circolazione è prodotto in Cina. E mentre in Germania Porsche e Mercedes hanno già presentato modelli totalmente elettrici, e Francia e Germania hanno anche un piano industriale per il 2030 che prevede investimenti di diversi miliardi di euro, in Italia invece siamo un po' più fermi. Quindi noi chiediamo sicuramente e chiederemo un avvio di un'indagine conoscitiva per il futuro del settore e chiediamo anche al Ministro interrogato se intenda adottare iniziative per la filiera e incentivare la domanda di veicoli a basse emissioni, specialmente quelli elettrici.
STEFANO PATUANELLI, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie Presidente e grazie agli onorevoli interroganti. Il Governo è in prima linea per sostenere la filiera produttiva di autoveicoli con particolare attenzione all'incentivazione dei veicoli elettrici a basse emissioni. Nella proposta di Piano nazionale integrato per l'energia e il clima si prevede, entro il 2030, una crescita estremamente rilevante delle auto Full Electric, dei veicoli ibridi plug-in, quelle ricaricabili direttamente alla presa elettrica, nonché di altre tipologie di veicoli a ridotto impatto ambientale.
Il Piano delinea un complesso di misure raggruppabili in due sotto insiemi: il sostegno alla domanda di veicoli a basse emissioni e il sostegno allo sviluppo delle infrastrutture connesse. La più importante misura di sostegno alla domanda promossa dal MiSE è il cosiddetto Ecobonus Auto, che è già stato citato nella domanda, attuato con il decreto ministeriale del 20 marzo 2019. La misura ha previsto contributi per chi acquista ed immatricola in Italia veicoli di categoria M1, elettrici e ibridi, nuovi di fabbrica. Grazie al “decreto crescita” l'Ecobonus è stato esteso anche a tutte le categorie di mezzi a due e tre ruote. Per agevolare le richieste di contributi è stata creata la piattaforma Ecobonus e, a partire dal 5 luglio 2019, è stata aperta la seconda finestra di prenotazione su tale piattaforma per i veicoli M1. La scadenza di questa nuova fase di prenotazione è fissata al 20 novembre 2019 e si tratta, quindi, di una misura ancora in corso. Come ricordato dagli onorevoli interroganti, l'Ecobonus ha determinato una sensibile impennata delle vendite di veicoli elettrici, che ad aprile 2019 sono state quattro volte quelle dell'aprile 2018.
Un secondo strumento, che diventerà operativo mediante prossima emanazione del cosiddetto “decreto vehicle green”, consentirà ai veicoli elettrici di partecipare vantaggiosamente alla fornitura di servizi a sistema elettrico e favorirà la diffusione della tecnologia di integrazione tra i veicoli elettrici e la rete elettrica.
Per quello che riguarda gli interventi a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture connesse, insieme al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dello sviluppo economico sta aggiornando il Piano nazionale infrastrutture di ricarica e sta predisponendo un decreto che prevede la realizzazione di una piattaforma unica nazionale delle colonnine di ricarica e l'avvio di misure per favorire la diffusione delle colonnine.
Un altro settore a cui il MiSE sta dedicando attenzione è quello delle batterie ad alta capacità di accumulo, che consentiranno ai veicoli elettrici di funzionare come un deposito di energia che può essere utilizzato in caso di mancanza di energia elettrica, tenuto conto, altresì, della strategia europea sviluppata con la Battery Alliance. A questo scopo, è in via di definizione a livello europeo un IPCA, che vede il coinvolgimento del nostro Paese con vari stakeholder, tra cui ovviamente FCA. La Legge di bilancio 2020 sarà, comunque, l'occasione per incentivare ulteriormente il percorso di transizione verso una mobilità elettrica a basse emissioni, in maniera comunque equilibrata e senza creare effetti distorsivi sul mercato.
Come ho, infatti, già annunciato è mia intenzione convocare il tavolo Automotive per favorire la transizione tecnologica verso la mobilità elettrica e a basse emissioni, sostenendo la graduale riconversione della filiera produttiva nazionale in un'ottica di condivisione e confronto con tutte le parti interessate e aggiungo, ovviamente, in piena sintonia con il Parlamento che potrà fare le proposte che riterrà necessario nella prossima legge di bilancio anche attraverso un'indagine conoscitiva.
FRANCESCA BONOMO: Grazie Presidente e grazie Ministro. Come Partito Democratico, ci dichiariamo soddisfatti della risposta del Ministro e siamo contenti che si potrà interloquire anche a seguito di un'indagine conoscitiva, che, come detto, inizierà a svilupparsi all'interno della nostra Commissione. Crediamo che sia importante in questo momento lavorare su una strategia industriale forte dell'Italia sul tema dell'elettrico. Per farlo, però, abbiamo bisogno di due assi.
Un asse che si occupi anche del breve termine: come abbiamo detto, il comparto industriale dell'auto è molto in difficoltà, abbiamo i dati in Europa che ci dicono che si vendono ancora poco auto elettriche (il 2 per cento in Europa e lo 0,3 in Italia), quindi la transizione sarà una transizione lenta. Dobbiamo, dunque, accompagnare questa transizione e, quindi, potrebbe essere necessario un rinnovo anche complessivo del parco auto italiano, prevedendo per esempio nella legge di bilancio un incentivo alla rottamazione dagli Euro 1 agli Euro 4 per risollevare il mercato ed accompagnare questa transizione, eventualmente anche incentivando il leasing, oltre che la vendita del nuovo.
Dall'altra parte, però, siamo d'accordo e siamo soddisfatti anche della risposta del Ministro, perché serve una grande strategia, un piano industriale italiano a lungo termine sul tema dell'elettrico. Serve, probabilmente, forse, una cabina di regia anche a livello nazionale. Siamo d'accordo, come Partito Democratico, anche con la proposta fatta dal presidente Boccia di Confindustria di vedere Torino (50 per cento della filiera produttiva dell'auto) come luogo di insediamento di questa cabina di regia, perché crediamo che sia necessario portare avanti una strategia nazionale, come abbiamo detto, sul tema dell'incentivo, quindi allargare l'Ecobonus non solo al 2019, ma ampliarlo negli anni a venire, fare una strategia nazionale anche sul tema delle colonnine di ricarica per incentivare i privati, perché da 4 mila italiane dobbiamo aumentare il numero delle colonnine, ma anche una strategia nazionale sul tema della produzione delle batterie. Grazie per il lavoro che si potrà fare insieme