“Bisogna intervenire immediatamente per disinnescare le folli conseguenze della chiusura dei progetti Sprar, cambiando radicalmente l’impianto dei decreti sicurezza”. Lo dichiara il deputato democratico Luca Rizzo Nervo.
“Il 31 dicembre 2019 molti dei progetti Sprar attivi sul territorio nazionale, che oggi accolgono i richiedenti protezione internazionale e titolari di protezione umanitaria – spiega Rizzo Nervo -, scadranno, in applicazione di quanto previsto dal Decreto Sicurezza a firma Salvini. La conseguenza diretta sarebbe quella del trasferimento a fine anno di tutti i richiedenti asilo nei Cas (centri di accoglienza straordinari), col paradosso di passare da un sistema strutturato e di integrazione ad uno a carattere ‘straordinario’, con il rischio di nuclei familiari con minori spostati in giro per l'Italia, sottratti ai contesti di vita in cui si stavano integrando”.
“Con l'interruzione dello Sprar, unico sistema di accoglienza gestito direttamente dagli enti locali – aggiunge Rizzo Nervo -, con regole precise e stringenti standard da rispettare nei servizi da erogare, si verrebbe a creare un enorme problema sociale per migliaia di persone in difficoltà. Per i Comuni questo significherebbe farsi carico di chi finisce in strada”.
“Il Ministero dell'Interno quindi – conclude – deve intervenire con urgenza per prorogare i progetti Sprar e per dare continuità all'accoglienza di richiedenti asilo e di chi è titolare di permesso umanitario. Bisogna fermare quelle politiche che alimentano paure e rabbie sociali prima che sia tardi”.