"L'inchiesta "ombre nere" della procura di Caltanissetta ha portato alla luce i progetti eversivi di un gruppo di estremisti di destra, dichiaratamente nazisti, xenofobi e antisemiti, ramificati in tutta Italia e nella disponibilità di armi, esplosivi e materiale di propaganda, fra i quali un volantino molto inquietante contro il nostro collega Emanuele Fiano. Tutto ciò conferma le preoccupazioni per la recrudescenza e il riapparire minaccioso dell'estremismo neofascista che dovrebbe indurre ad una reazione ferma di tutte le istituzioni. Ancora più sconcertanti appaiono dunque le scelte di alcune amministrazioni comunali, come il comune di Schio che ha negato la installazione delle pietre di inciampo a ricordo dei deportati nei campi di concentramento, o quello di Pompiano, che ha negato l'uso di una biblioteca pubblica per la presentazione di un libro sul rinascente neofascismo bresciano, o altri che hanno negato la cittadinanza alla senatrice Segre, tutti con la motivazione che si tratterebbe di decisioni "divisive". Proprio oggi invece, anche alla luce delle inchieste che rivelano le trame eversive della destra eversiva, occorrerebbe grande unità nel ribadire la matrice antifascista della nostra democrazia, che non ammette defezioni, timidezze o ambiguità".
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Giustizia Alfredo Bazoli.