Presidente, colleghi, due minuti sono davvero poca cosa, per commemorare una donna come Nilde Iotti, che ho avuto il piacere di conoscere, anche per l'amore di questa donna per la terra di Siena. Una signora della Repubblica, una madre costituente, una dirigente politica del Partito Comunista, una partigiana, parlamentare ininterrottamente per tantissimi anni. Non c'è tempo per soffermarsi sulle tantissime cose e sul grande lavoro parlamentare di Nilde Iotti. Allora, io scelgo di concentrarmi su due dimensioni del suo impegno, due dimensioni che io ritengo tuttora strategiche per la democrazia, che guarda al Paese, che guarda al mondo, per la democrazia del nostro tempo.
La prima è legata al suo impegno per le donne italiane, la sua modernità, il suo profondo convincimento. C'è un passaggio del suo bellissimo discorso di insediamento: vivo in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne, che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e avere speso tanta parte del mio impegno di lavoro, per il loro riscatto, per l'affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita. Essere una di loro.
L'altra dimensione, che voglio riprendere, è la sua profonda convinzione che i valori costituzionali si fanno vivere, non solo difendendo la Costituzione, ma con la capacità di rinnovare quei valori, anche attraverso una grande azione riformatrice. Anche qui c'è un passaggio importante, che non riprendo, nel suo intervento del 2 luglio 1987. Era al suo terzo mandato.
Nilde Iotti era profondamente convinta che la democrazia avesse in sé gli strumenti per rinnovare se stessa. E io credo che oggi, da un lato, la dimensione della libertà femminile e quella della qualità delle nostre istituzioni e del loro funzionamento facciano assieme importante cifra della qualità della nostra democrazia in questo tempo. Ecco, io credo che queste qualità non siano mai scontate. Sono spesso sotto attacco, con linguaggio ed azioni, che vanno condannate. Credo che questa signora della Repubblica, della sinistra, della nazione, ci abbia lasciato un'eredità, che abbiamo il compito di custodire e rinnovare, nella nostra funzione parlamentare, nel merito e anche nello stile da adottare dentro a questa Aula.