29/01/2020
Flavia Piccoli Nardelli
DI GIORGI, PRESTIPINO, ROSSI, CIAMPI, ORFINI, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO
3-01270

Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. — Per sapere – premesso che:

   gli ultimi dati disponibili registrano nel 2019 oltre 55 milioni di visitatori nei musei italiani, con un lieve calo rispetto al 2018 dovuto anche alla parziale cancellazione delle domeniche gratuite, ripristinate e sembrerebbe – dalle recenti dichiarazioni del Ministro – rese permanenti;

   se il numero dei visitatori per la prima volta dopo anni di costante ascesa non è aumentato, sono comunque cresciuti gli introiti per le casse statali, con un +5 per cento che equivale ad un incremento di circa 12 milioni di euro, in parte dovuti ai nuovi piani tariffari per l'ingresso al Colosseo, agli Uffizi e per Pompei;

   la cultura – come dichiarato dal ministro Franceschini – (...) «è per tutti ed è davvero una festa vedere così tanti cittadini e famiglie andare a visitare i musei delle proprie città. Dalla sua prima edizione del luglio 2014 più di 17 milioni di persone sono andate al museo gratuitamente con questa promozione. Un vero e proprio successo: ecco perché la domenica gratuita tornerà a essere permanente tutto l'anno per tutti i musei dello Stato»;

   i dati riportati della prima edizione del 2020 registrano in tutta Italia una intensa affluenza di visitatori: 24 mila visitatori al Colosseo, 11 mila a Pompei, 10 mila al Giardino di Boboli, quasi 10 mila a Palazzo Pitti, 7 mila agli Uffizi, 7 mila al Museo Nazionale Romano, oltre 6 mila alla Galleria dell'Accademia di Firenze. Affluenza comunque molto alta in diversi musei italiani che hanno registrato in tutta Italia presenze di oltre il migliaio –:

   in che modo il Ministro interrogato intenda sostenere l'iniziativa dell'ingresso gratuito nei musei e nei luoghi della cultura statali, se confermando la «stagionalità» introdotta dal suo predecessore oppure ripristinando la gratuità della prima domenica del mese tutto l'anno.

 

Seduta del29 gennaio 2020

Illustrazione di Flavia Piccoli Nardella, risposta del Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, replica di Maria Rosa Di Giorgi

 

FLAVIA PICCOLI NARDELLI: Grazie Presidente. Ministro, a qualche anno dalla riforma dei musei nel nostro Paese, emergono con chiarezza risultati che possiamo sicuramente definire straordinari, anche rendendo atto del lavoro fatto a tutto il personale e ai nuovi direttori dei musei. Gli ultimi dati disponibili registrano, nel 2019, oltre 55 milioni di visitatori. Vediamo però che il loro numero, per la prima volta dopo anni di costante crescita, non è aumentato rispetto all'anno precedente. Sono cresciuti gli introiti però per le casse dello Stato, con un più 5 per cento, che equivale ad un incremento di circa 12 milioni di euro, in parte probabilmente dovuto anche ai nuovi piani tariffari applicati ad alcuni dei più grandi musei del nostro Paese. Più incassi naturalmente vuol dire tradursi in più risorse da reinvestire in tutela, in ricerca e in servizi museali. Ci chiediamo se il lieve calo rispetto al 2018 può essere attribuito anche alla parziale cancellazione delle domeniche gratuite, che lei oggi ha ripristinato e sembrerebbe voler rendere permanenti. Dalla sua prima edizione, nel luglio 2014, più di 17 milioni di persone sono andate al museo gratuitamente con questa promozione. Le chiediamo, Ministro, in che modo intenda sostenere un'iniziativa che consideriamo di particolare importanza, perché dà ragione a quel diritto di fruizione applicato ai beni culturali, secondo il principio che vede i diritti di cittadinanza anche applicati alla cultura.

 

DARIO FRANCESCHINI, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo. Grazie Presidente, nel 2014 fu adottata questa iniziativa della prima domenica del mese gratuita, che pensavamo in forma sperimentale per vedere che risultati potrebbe aver avuto. In realtà è stato davvero un successo, un successo non soltanto in termini numerici, perché sono andati in questi anni più di 17 milioni di persone nelle prime domeniche del mese gratuite, ma anche dal punto di vista dell'avvicinamento delle persone ai musei: non sono soltanto turisti, sono soprattutto cittadini, famiglie, nonni con i nipoti, genitori con i figli, che spesso vanno a vedere il museo della propria città che magari avevano rinviato per tutta la vita di vedere, a un momento che non arrivava mai; l'occasione dell'ingresso gratuito è un'occasione di avvicinamento al patrimonio museale e, per molte famiglie che non hanno mezzi, è anche la possibilità di andare in tre, in quattro, con i figli, a vedere il museo gratuitamente, perché il costo è un costo, per una famiglia con un reddito basso, comunque impegnativo, anche se le nostre tariffe sono basse rispetto alla media delle tariffe degli altri Paesi. In alcune domeniche è diventata una vera festa di popolo: in molte occasioni è stato più il numero di persone che sono andate a visitare, nella prima domenica del mese, i musei dello Stato, che non quelle che sono andate agli stadi a vedere le partite di serie A, per dare una dimensione, una media di 300.000 persone, di domenica, nei soli musei dello Stato, a cui si aggiungono centinaia di musei dei comuni o privati o della Chiesa che si sono aggregati a queste iniziative della domenica gratuita, quindi un'operazione pedagogica e anche un'operazione, come abbiamo visto, che traina gli incassi nei giorni successivi, perché se una persona, come è capitato, entra per la prima volta nella propria vita in un museo o si appassiona alla visita al museo, poi ci torna anche nelle giornate normali, a pagamento, quando va a visitare un'altra città, tant'è vero che ha trascinato il numero dei visitatori e anche dei visitatori a pagamento. Nello scorso Governo era stato deciso di limitare soltanto a sei mesi l'accesso alla prima domenica del mese gratuita e di focalizzare invece in una settimana continuata le iniziative dei musei; sia i numeri che, a mio avviso, l'esigenza di stabilizzare, perché nel nostro Paese abbiamo bisogno di stabilizzare un po' di cose che diventino un'abitudine, soprattutto per famiglie che, come abbiamo visto e come ci hanno scritto, il mese precedente discutono già quale museo andare a vedere la prima domenica gratuita il mese successivo. Quindi, per tutte queste ragioni positive, la mia intenzione è di confermare la permanenza della domenica gratuita per tutto l'anno e in questo senso ho già inviato al Consiglio di Stato il nuovo schema di decreto.

 

ROSA MARIA DI GIORGI: Grazie, Ministro, grazie per questa risposta. Mentre lei parlava, mi veniva in mente ciò che stiamo facendo in Commissione, in Commissione affari esteri e Commissione cultura, in questa fase, ossia l'approvazione della Convenzione di Faro, che prevede esattamente quello che lei ha detto, sostanzialmente: il diritto individuale e collettivo di fruire del patrimonio culturale. In quella Convenzione si stabilisce questo e mi pare che la sua azione vada in questa direzione.

Sono molto d'accordo sul fatto di confermare le domeniche gratuite, perché, appunto, si parla di famiglie, si parla di bambini e di genitori, si parla di persone che probabilmente non sono mai entrate in un museo. Quindi, mettere a disposizione il patrimonio culturale del maggior numero di persone significa crescita, significa educazione, educazione permanente, significa dare a tutti la possibilità di usufruire di un patrimonio che è immenso nel nostro Paese e così capillare. Quindi, è possibile per tutti. Allora, se la nostra azione, se l'azione del Ministero va in questa direzione, è evidente che, per quanto ci riguarda, visti i numeri e viste le prospettive, non possiamo che ritenerci fortemente soddisfatti della sua risposta.