"E' evidente che siamo davanti ad una situazione nuova, un virus che non conosciamo; per questo è più pericoloso e ci preoccupa. Ma nel 2003 abbiamo avuto una cosa simile con la Sars ed è stato messo in campo un sistema di protezione ben fatto, con protocolli ben organizzati e voglio ricordare il collega Carlo Urbani che fu il primo ad identificare un focolaio ad Hanoi e così perse la vita. E qui voglio ricordare tutti i miei colleghi medici ed infermieri che in questi giorni stanno già affrontando la difficoltà del picco influenzale che sta arrivando nei nostri ospedali. Il Coronavirus è pericoloso perché è una infezione che non si può identificare prima, e per questo è più complicato identificarlo e mettere in atto misure di prevenzione. Però vediamo nella nostra piattaforma PuB Med che in questi primi 20 giorni del 2020 sono già comparsi 95 lavori sul Coronavirus, cioè gli scienziati stanno studiando il fenomeno e ci stanno spiegando che è una malattia molto diffusiva, ma con una mortalità bassa. E' più pericoloso il paziente affetto da polmonite. La task force al ministero è molto efficace e lo sforzo che si deve fare è farlo arrivare da tutti gli operatori sanitari, quindi anche ad esempio il collega che fa di notte il turno al pronto soccorso deve sapere cosa succede e deve saper agire. Quindi prima cosa dobbiamo arrivare a tutti i tecnici che operano sul territorio in modo che si moltiplichino gli sforzi e va diffusa l'informazione, il numero verde 1500 aperto h24. Per esempio va spiegato che le mascherine alle persone sane non servono, inutile che ora tutti corrono a comprare mascherine perché in Italia è importante sottolineare che non c'è il pericolo ancora, stiamo lavorando per prevenire il diffondersi del virus. E la Rai dovrebbe trasmettere degli spot semplici per informare i cittadini. E la task force del ministero dovrebbe informare tutti i medici in modo da evitare di dare informazioni sbagliate. E' importante che tutti i medici diano informazioni corrette, univoche, accertate e provate scientificamente. La malattia speriamo che non arrivi in Italia, anche se il contagio in Cina è in aumento. Ma dobbiamo mettere in campo strumenti per la diagnosi e aumentare la cultura vaccinale per l'influenza tradizionale, che attualmente gira in Italia, in modo da evitare sovraffollamento negli ospedali e differenziare l'influenza tradizionale da quella che potrebbe arrivare in questo momento a causa del Coronavirus. Ringrazio il ministro Speranza su quanto sta facendo e chiedo che venga informata la commissione Affari sociali di Montecitorio su quello che succede e di informare tutti gli operatori sanitari e far loro sentire la vicinanza delle istituzioni in questi mesi che sono molto duri per il comparto sanitario". Lo ha detto in Aula il deputato Pd, Paolo Siani, durante l'informativa del ministro Speranza sul Coronavirus a Montecitorio.