Presidente, onorevoli colleghi, Ministro, oggi siamo qui ad approvare un fatto straordinario per il nostro Paese, forse nessuno di noi avrebbe voluto essere qui, avremmo voluto, dopo avere fatto il “Milleproroghe”, trovarci per discutere un altro dei decreti necessari per la crescita del Paese, invece ci troviamo in una giornata straordinaria a fare qualcosa di straordinario, ossia a prevedere uno scostamento di circa 20 miliardi rispetto al nostro indebitamento; arriveremo a 25 miliardi di interventi, con un intervento immediato di 12 miliardi. Nella giornata di oggi e nelle ultime ore, a livello europeo, che cosa è accaduto? Sono venute meno tante impostazioni ormai fisse, rigide del nostro sistema per affrontare una grandissima crisi sanitaria, per affrontare un'epidemia e ingaggiare una lotta contro il tempo, perché è questo che stiamo facendo, sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista tecnico, amministrativo, economico e sociale, per vincere questa grande battaglia e io vi dico una cosa: se questo è l'atteggiamento, che noi stiamo avendo in questo Parlamento (e sono sicura che si sta avendo in queste stesse ore in molti altri Parlamenti, non solo del nostro continente), noi questa battaglia la vinceremo. E dobbiamo dire questo ai nostri cittadini: che la dobbiamo e la possiamo vincere e lo faremo, mettendo in campo, ognuno di noi, partendo da noi stessi, quelle misure di responsabilità personale che sono necessarie; non c'è nessuna autorità che può fare di più di quello che ognuno di noi può fare, prendendo consapevolezza delle misure che dobbiamo mettere in campo. In queste ore, ci sono migliaia di medici che stanno mettendo a rischio la propria vita: non sono eroi, sbagliamo a chiamarli eroi. E' il loro lavoro, è il loro eroismo quotidiano, medici, infermieri, operatori sanitari, volontari, persone che sono sul campo per vincere questa battaglia contro il tempo. Il modo migliore che noi possiamo fare, ognuno di noi nel nostro ruolo, è quello di fare ognuno il nostro dovere: chi deve stare a casa sta a casa, chi deve lavorare lo fa, chi deve mettere in campo in queste ore, e mi riferisco al Governo, delle misure straordinarie in campo economico lo fa a livello nazionale, europeo e continentale. Noi usciremo diversi da questa crisi, più che da quella del 2008, molto di più. Questa non è una crisi finanziaria, è uno shock domanda e offerta, è una crisi che mette in discussione il nostro modello economico e che ci costringerà a fare delle cose diverse dal punto di vista del modo stesso in cui ci rapportiamo all'economia reale; penso non soltanto al sistema di finanziamento ma al valore che daremo alle comunità, allo stare insieme, superando anche alcuni individualismi, a livello globale recuperando le funzioni e le attività di cooperazione. Pensate quanto era importante il lavoro dell'Organizzazione mondiale della sanità, quanto è importante il lavoro dell'Europa, di quelle che sono le grandi assise di cooperazione comune, che abbiamo cercato, è stato cercato, in questo ultimo decennio, di destabilizzare, di destrutturare, cioè la capacità di affrontare crisi globali in modo globale, in modo diverso rispetto ai modelli organizzativi che abbiamo messo in campo e lo faremo a casa nostra. Pensate che i virus si affrontano così a livello locale? E' evidente che abbiamo bisogno di strategie nazionali ed europee rispetto a un approccio diverso al sistema sanitario che non è solo presa in carico del paziente ma è previsione di pandemie, di epidemie in un contesto del mondo che cambia.
Allora, il Governo ha messo in campo quattro assi di intervento, in un'azione trasversale: lavoro, fisco, famiglie, persone, sanità, strumenti, servizi, un intervento straordinario. E per fare in modo che questo sia sempre più efficace dobbiamo accompagnarlo con un'altra parola, che è fiducia: abbiamo bisogno di fiducia, abbiamo bisogno di fiducia, ognuno di noi rispetto all'intervento delle istituzioni; abbiamo bisogno di fiducia tra maggioranza e opposizione, ma abbiamo bisogno anche di fiducia dell'Italia rispetto all'esterno e via dicendo e di chi ci guarda; i mercati che ci guardano e che vedranno che noi stiamo facendo il nostro, tutto quello che dobbiamo fare, non quello che possiamo fare, in uno sforzo straordinario, che ci permetterà di uscire da questa crisi, presto, se ognuno di noi farà quello che deve fare. Per questo, ringrazio il Governo, ringrazio il Ministro, ringrazio anche i colleghi dell'opposizione, che in queste ore stanno dando prova del fatto che noi siamo un grande popolo, basta che vogliamo dimostrarlo. Quando vogliamo dimostrarlo, lo possiamo e lo sappiamo fare, grazie.