Abbiamo letto l’intervista dell’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, e ci dispiace molto constatare che non rinuncia, nemmeno in una situazione di emergenza, ad alimentare polemiche che oggi non servono a nessuno. Noi aborriamo ogni polemica perché oggi serve responsabilità comune e unire tutti gli sforzi. Ci troviamo però obbligati a replicare visto che instancabilmente ci sono operatori della Protezione civile che a tutti i livelli, insieme alle istituzioni e al personale sanitario, si stanno adoperando per aiutate il Paese in questa emergenza.
Il comune obiettivo che devono avere tutte le istituzioni in questo momento, lavorando in sinergia livello nazionale e regionale, è la limitazione del contagio da Coronavirus. Visto che l’assessore parla di numeri, i ventilatori polmonari intensivi dell’ultima fornitura a disposizione della protezione civile nazionale sono 90 e di questi 56 sono destinati al Piemonte quindi il 62,2% del totale; i ventilatori sub intensivi a disposizione della protezione civile nazionale sono 60 e in attesa di esser destinati (fonte dati la Protezione Civile).
Piuttosto che polemizzare inutilmente, Icardi farebbe meglio a concentrarsi sui problemi della nostra Regione. Che il Piemonte sia più indietro in termini assoluti e relativi sui tamponi alla popolazione e al personale medico infermieristico rispetto alle altre regioni del nord è ormai un dato di fatto incontrovertibile, figlio o di una sottovalutazione dell’epidemia o di un approccio interpretativo restrittivo che ci sta penalizzando molto nella lotta al Covid-19. Ed intanto sui giornali, nell’arco di 24 ore, il presidente Alberto Cirio prima annuncia tamponi a tutto il personale medico infermieristico, poi ridimensiona ai soli venuti in contatto con certezza col virus. Insomma li mandiamo in trincea e poi li prendiamo anche in giro. Che ci sia una carenza sia nelle strutture ospedaliere sia in quelle mediche di dispositivi di protezione è ormai assodato mancano le mascherine, ma anche camici e calzari, cosa non certo imputabile al Governo e alla Protezione civile.
Noi però su questo, per senso dell’emergenza, non abbiamo mai sollevato polemiche. Né la Regione si sta dimostrando in grado di servire medici di famiglia, farmacisti, Rsa e altro personale a rischio, non è un obbligo giuridico per la Regione, ma un imperativo morale in un momento di crisi. Soltanto ieri, in commissione, l'assessore Icardi ha dichiarato che la Regione ha a disposizione 500mila mascherine chirurgiche e 40mila fp3, gestite centralmente dal magazzino della Asl To3 di Grugliasco e inviate alle Asl e Aso a seconda delle richieste dei RSPP delle singole aziende; in quantità limitate per evitare che, come già avvenuto, spariscano. Se è così perché non vengono distribuite? E come mai non si è in grado di sovraintendere alla distribuzione evitando sparizioni.
Dunque c’è molto di cui occuparsi prima di perder tempo a rilasciare interviste.
Vorremmo chiudere con l’ennesimo invito a smetterla con le polemiche, nessuno ha la verità in tasca, ci troviamo di fronte ad una situazione molto complessa e nuova per ognuno di noi. Collaboriamo e confrontiamoci tra tutti anche le opposizioni abbiamo bisogno di essere uniti per vincere questa battaglia.
I parlamentari PD piemontesi