“Leggo le inquietanti linee guida adottate da molti stati americani per il trattamento dei pazienti Covid, nel caso di scarsità di attrezzature mediche per la terapia intensiva. Tra i criteri per scegliere chi attaccare al ventilatore in molto casi risulta anche la disabilita' intellettiva. Cioè a dire che i disabili psichici sono da mettere in fondo alla lista. Non solo, ma si prevede, per chi abbia altre patologie o età avanzata, di chiedere se non voglia lasciare lo strumento salvavita a chi ha maggiori possibilità di sopravvivenza, o maggiore valore per la società. Mettendo così il paziente sotto una pressione enorme e inaccettabile. Pur dovendo fare i conti con una pandemia disastrosa, e con le risorse scarse a disposizione, si tratta di criteri spaventosi, che alludono a una sorta di gerarchia tra vite più o meno degne di essere vissute. Una logica inaccettabile, figlia di una deriva mercantile della concezione della dignità umana, che per fortuna la nostra società e il nostro sistema sanitario ripudiano”. Lo dichiara il deputato democratico Alfredo Bazoli, capogruppo in commissione Giustizia.