Le imprese che riceveranno la garanzia dello Stato per l’emissione di prestiti bancari non potranno delocalizzare gli stabilimenti produttivi dall’Italia verso altri Paesi. Lo prevede un emendamento al decreto liquidità, in corso di conversione alla Camera dei Deputati. L’emendamento, sollecitato dalle parti sociali, è stato presentato in commissione congiunta Attività produttive e Finanze dai deputati del Partito democratico Stefania Pezzopane e Diego Zardini.
“È importante che le garanzie fornite dallo Stato siano destinate a imprese con siti produttivi in Italia e con lavoratori assunti sul territorio nazionale”, spiegano i firmatari dell’emendamento. “Dobbiamo essere certi che li sforzi e gli impegni che stiamo tutti facendo per stimolare la ripartenza dell’economia e del lavoro siano correttamente destinati alle aziende e ai lavoratori italiani”.
La previsione è rafforzativa della condizionalità già espressa nel testo, ovvero che la necessaria destinazione del finanziamento sia indirizzata a sostenere spese di personale, investimenti o capitale circolante per stabilimenti e attività produttive localizzati in Italia; tale condizionalità deve essere prevista oltre che nella fase di accesso alla garanzia del finanziamento anche in modo strutturato nel tempo. La durata delle garanzie per i prestiti richiesti dalle imprese ha una durata di sei anni.