Al Presidente del Consiglio dei ministri. – Per sapere – premesso che:
il sistema dell'istruzione si è trovato ad affrontare situazioni imprevedibili fino a poche settimane fa, sia con la completa chiusura delle attività didattiche in presenza, sia, adesso, con la programmazione dell'avvio del prossimo anno scolastico, con tutte le cautele richieste dalla necessità di evitare ogni ulteriore occasione di diffusione del virus sulla base di dettagliati protocolli di comportamento;
il sistema scolastico ha mostrato un'eccezionale capacità di impegno e di resilienza nell'affrontare l'emergenza;
famiglie, docenti e dirigenti scolastici in questo «tempo di quarantena» hanno compiuto uno sforzo prima impensabile per far fronte all'emergenza, offrendo una grande opportunità in termini di sperimentazione, ricerca didattica e flessibilità;
la sospensione della attività scolastiche e i limiti della didattica a distanza rilevati in questi mesi richiedono con forza soluzioni che garantiscano la sicurezza sanitaria e che, al tempo stesso, tengano in particolare considerazione alcuni obiettivi che questi mesi di emergenza hanno reso ulteriormente prioritari: il contrasto alla diseguaglianza, attraverso una scuola inclusiva che permetta lo sviluppo pieno delle potenzialità di ciascuno, e la ricostruzione di ambienti di apprendimento, che accompagnino gli studenti nel reinserimento in contesti a cui sentano di appartenere e in cui ricostruire la trama di relazioni che hanno lasciato prima del COVID-19;
in vista del rientro a scuola a settembre 2020 è necessario rassicurare il personale scolastico, gli studenti e le famiglie che il sistema scolastico si attrezzerà, con risorse adeguate, per garantire strutture sicure, una formazione di qualità e un sostegno ai docenti;
occorre prevedere un adeguato aumento delle risorse umane in termini di organico per riuscire a programmare tutte le attività didattiche previste, in previsione della possibilità di un aumento del numero delle classi a causa della diminuzione del numero massimo di alunni –:
quali azioni urgenti e mirate il Governo intenda attuare al fine di garantire, in previsione dell'avvio del prossimo anno scolastico, un aumento delle risorse umane in termini di organico, strutture adeguate allo svolgimento della didattica e nella massima sicurezza sanitaria e un sostegno per la formazione dei docenti, anche attraverso interventi di potenziamento tecnologico utili alla ricerca di nuove strategie didattiche, con particolare attenzione per i soggetti più deboli.
Seduta del 1 luglio 2020
Illustrazione di Flavia Piccoli Nardelli, risposta del governo di Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei ministri, replica di Graziano Delrio
Illustrazione
Grazie, Presidente. Presidente Conte, il sistema dell'istruzione si è trovato ad affrontare situazioni imprevedibili fino a poche settimane fa, sia allora, con la completa chiusura delle attività didattiche in presenza, sia adesso, con la programmazione dell'avvio del prossimo anno scolastico con tutte le cautele richieste dalla necessità di evitare ogni ulteriore occasione di diffusione del virus e quindi sulla base di dettagliati protocolli di comportamento. Il sistema scolastico, è inutile ricordarlo, ha mostrato grande capacità di impegno e di resilienza nell'affrontare l'emergenza. Famiglie, docenti, dirigenti scolastici, in questo tempo di quarantena, hanno compiuto uno sforzo prima impensabile per far fronte all'emergenza.
Rimane il fatto che la sospensione dell'attività scolastica e i limiti della didattica a distanza rilevati in questi mesi richiedono con forza soluzioni che garantiscano la sicurezza sanitaria e che, al tempo stesso, tengano in particolare considerazione alcuni obiettivi che questi mesi di emergenza hanno reso, Presidente, ulteriormente prioritari: il contrasto alla disuguaglianza attraverso una scuola inclusiva che permetta lo sviluppo pieno delle potenzialità di ciascuno e la ricostruzione di ambienti di apprendimento che accompagnino gli studenti nel reinserimento in contesti a cui sentano di appartenere e in cui possano ricostruire la trama di relazioni esistenti prima del COVID. In vista del rientro a scuola, a settembre 2020, è necessario rassicurare il personale scolastico, gli studenti, le famiglie, garantendo che il sistema scolastico si attrezzerà con risorse adeguate per assicurare strutture sicure, formazione di qualità e sostegno ai docenti. Ecco perché le chiediamo quali azioni urgenti e mirate il Governo intenda attuare per garantire, in previsione dell'avvio del prossimo anno scolastico, un aumento delle risorse umane in termini di organico, strutture adeguate allo svolgimento della didattica e un sostegno alla formazione dei docenti.
Risposta del governo
Presidente, come già anticipato nel corso della conferenza stampa di presentazione delle linee guida per la presentazione dell'anno scolastico 2020-2021 insieme alla Ministra Azzolina, abbiamo ribadito che a settembre tutti i nostri studenti e le nostre studentesse torneranno a scuola per una didattica finalmente in presenza. Consapevoli della necessità di intervenire per rafforzare il sistema scolastico, che ha dimostrato nel corso dell'emergenza, dobbiamo sottolinearlo, eccezionali risorse umane - e qui rivolgo un ringraziamento sentito ai dirigenti scolastici, a tutti gli insegnanti, all'interno personale scolastico, che ha anche dimostrato nell'insieme grande capacità di resilienza -, abbiamo preannunciato lo stanziamento di un ulteriore miliardo per la ripresa della didattica in presenza. Sono risorse aggiuntive che consentiranno, tra l'altro, di avere un maggiore organico, per evitare classi sovraffollate e di disporre degli spazi supplementari ove necessari. Potremo pertanto arrivare - si stima - a un incremento di 50 mila unità tra docenti e personale ATA per il prossimo anno scolastico, sulla base delle esigenze che emergeranno e verranno più puntualmente definite dai territori.
Con riguardo all'acquisto di arredi coerenti a una riconfigurazione degli spazi, il Ministro dell'Istruzione ha già avviato le opportune interlocuzioni con il commissario straordinario per l'emergenza COVID-19 per velocizzare i tempi. Le risorse di cui ho detto si aggiungono al miliardo già stanziato nell'articolo 235 del decreto-legge cosiddetto Rilancio, che istituisce presso il Ministero dell'Istruzione, lo ricordo, un fondo proprio allo scopo di adottare opportune misure per la riapertura delle istituzioni scolastiche contenendo il rischio epidemiologico. Il menzionato decreto-legge ha poi incrementato il fondo per il funzionamento delle scuole di 331 milioni di euro per la pulizia e la costante igienizzazione degli ambienti scolastici, oltre che per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale. In merito dobbiamo anche ringraziare ovviamente il grande lavoro che stanno facendo gli enti locali; quindi loro sono assolutamente coinvolti e assolutamente disponibili a perseguire questa strategia. In merito poi alle scuole paritarie, l'articolo 233 del decreto-legge n. 34 - parliamo sempre del “decreto Rilancio” - ha previsto finanziamenti straordinari pari a complessivi 150 milioni di euro, ciò a riprova della volontà del Governo di tutelare non tanto delle scuole che sono confessionalmente orientate quanto gli studenti che sono in quelle scuole, nel rispetto del valore costituzionale della libertà di scelta educativa delle famiglie. Rispetto all'edilizia scolastica, sempre nel “decreto Rilancio” abbiamo poi introdotto misure finalizzate a semplificare le procedure di autorizzazione, ed è stato poi incrementato di 30 milioni di euro per il 2020 la sezione del fondo unico per l'edilizia scolastica destinata alle emergenze. Il Governo si sta impegnando per soluzioni concrete, per garantire sicurezza, qualità agli studenti, alle loro famiglie e un sostegno ai docenti.
Tutto questo ovviamente va garantito nel rispetto dell'autonomia scolastica, che impone anche flessibilità. Ogni scuola è diversa dall'altra sotto molteplici aspetti, di queste differenze dobbiamo tener conto garantendo al contempo l'unità del sistema nazionale d'istruzione. Le scuole non saranno lasciate sole, al loro fianco vi sarà la cabina di regia nazionale, con compiti di coordinamento e tavoli regionali, insediati presso gli uffici territoriali del Ministero dell'istruzione e ai gruppi di lavoro parteciperanno anche i rappresentanti degli enti locali. Nel lavoro che sarà fatto dalle scuole e dai tavoli regionali, massima priorità sarà data, poi, agli alunni con disabilità, ai più piccoli, che più di tutti hanno sofferto la sospensione della didattica in presenza. Quanto esposto, ovviamente, non può prescindere dall'adeguata formazione del personale rispetto ai temi della sicurezza, delle nuove tecnologie, per non disperdere, anzi potenziare, le competenze acquisite da tutto il personale scolastico.
La scuola - e concludo - è tornata al centro del dibattito pubblico, oltre che dell'azione di Governo. Siamo tutti più consapevoli che è il perno dello sviluppo umano, sociale, economico, della nostra comunità, e vi assicuro che sarà anche al centro degli investimenti che andremo a proporre all'Europa per il Recovery Plan.
Replica
Grazie, Presidente. Grazie Presidente per la sua risposta così determinata. Vede, mi fa molto piacere che lei oggi ribadisca che la scuola è al centro, che è il pilastro della rinascita di un Paese, perché in questi mesi, diciamocelo con franchezza, diciamocelo oggi, mentre in quest'Aula si sta discutendo l'assegno unico per i figli, cioè l'investimento che tutta la maggioranza, insieme anche alla collaborazione dell'opposizione, fa per dire a tutto il Paese che la famiglia e i figli sono un bene prezioso per tutti, proprio oggi che c'è il taglio del cuneo fiscale, cioè delle tasse, mettiamo a 16 milioni di lavoratori in tasca più soldi, proprio oggi che il Governo celebra due passi importanti della sua attuazione del programma, perché noi un programma ce lo abbiamo già, lo vorrei ricordare, ecco, proprio oggi in cui viene ricordato anche dagli amici del MoVimento 5 Stelle il tema dell'investimento sulla transizione ecologica, che è un altro punto fondamentale, lei oggi ribadisce un punto fondamentale del programma: la scuola è al centro. Però, in questi mesi, Presidente, abbiamo avuto troppi silenzi sul tema della scuola, non un silenzio del Governo, ma un silenzio della società intera: è un silenzio colpevole per tutti noi. Tutti noi abbiamo discusso delle aperture, abbiamo discusso di altre cose, della sicurezza sanitaria, tutto giusto, ma la scuola è stata per mesi lontana dal dibattito pubblico, come se non fosse la grande infrastruttura su cui fare rinascere questo Paese, come se le scuole di ogni ordine e grado - di ogni ordine e grado! -, le scuole pubbliche di ogni tipo, paritarie e statali, come se non giochino un ruolo determinante non solo per l'acquisizione dei saperi formali, ma proprio per l'acquisizione dei valori su cui si fonda la nostra comunità. Con meno scuola la nostra comunità è più debole, perché l'educazione è forse il compito più importante nella democrazia, perché il peggior pericolo della democrazia è l'ignoranza, l'ignoranza dei valori degli altri, l'ignoranza delle istituzioni, l'ignoranza dei beni comuni: questo è il peggior pericolo della democrazia.
Noi crediamo quindi - e siamo molto rassicurati dalle sue parole, che non sono annunci ma sono impegni - che la vera rinascita di questo Paese nasca dalla scuola, della valorizzazione del personale scolastico, dei docenti, della valorizzazione di tutto il personale scolastico, dalla lotta forte alla dispersione scolastica, che deve essere, come la lotta alla disoccupazione, al centro delle nostre preoccupazioni. Ogni figlio che riusciamo ad educare, ogni bambino che accompagniamo a scoprire le vere ricchezze che ha dentro di sé, ogni figlio è un cittadino prezioso per la nostra comunità.
Siamo sicuri che in questo periodo la sua attenzione sarà prioritaria proprio su questo argomento e la ringraziamo della sua risposta.