• 02/10/2020

UN ERRORE VENDERE I GIORNALI EX FINEGIL

GRUPPO GEDI NON PUO' AGIRE COME IN UNA PARTITA DI MONOPOLI

Solidarietà ai colleghi in sciopero, chiederò l'intervento del Governo

 

Apprendo con grande preoccupazione la notizia della trattativa in corso per la vendita di quattro giornali del Gruppo Gedi (il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara). Esprimo piena solidarietà ai colleghi oggi in sciopero. Chiederò al Governo di intervenire e di fare chiarezza. 

I tredici giornali Gnn ex Finegil rappresentano un patrimonio e un'esperienza unica nel panorama dell'informazione italiano, e garantiscono da più di quarant'anni un'informazione libera e indipendente.

Non posso pensare che il principale gruppo editoriale italiano intenda muoversi all'interno del mondo dell'informazione come in una partita di Monopoli, liberandosi di un pezzo dell'ex Finegil per acquistare pare Il Sole 24 Ore.

Fermo restando la libertà di impresa, la vendita delle testate giornalistiche non può essere trattata come un qualsiasi prodotto industriale. Così facendo si mettono a rischio anche i posti di lavoro oltre che un patrimonio professionale e di conoscenze. Sono inoltre in gioco i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, quali la libertà di stampa e di informazione.

In qualità di dipendente del Gruppo in aspettativa, posso affermare, anche per esperienza diretta, che sarebbe un errore madornale spacchettare i giornali ex Finegil, che sono fortemente radicati nei territori e costituiscono un modello informativo locale di grande successo e, a differenza della stampa nazionale, rappresentano ancora una realtà che regge anche economicamente.