A.C. 2842-A
Grazie, Presidente. Illustre Presidente, colleghi deputati, rappresentante del Governo, il Forum del gas del Mediterraneo orientale, secondo l'acronimo inglese East Mediterranean Gas Forum, è stato istituito al Cairo il 22 settembre 2020 come sede di un dialogo strutturato e un coordinamento stabile tra alcuni Stati del Mediterraneo orientale produttori o Paesi di transito o Paesi consumatori di gas naturale. Il Forum si è costituito come Forum di cooperazione, senza alcun tipo di autorità vincolante sui suoi membri, perfettamente in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione dell'economia da raggiungere entro il 2030 ed entro l'anno 2050.
Il Forum, annunciato per la prima volta nell'ottobre 2018, si è costituito su iniziativa di Italia, Egitto, Giordania, Israele, Cipro, Grecia e Autorità Nazionale Palestinese. La Francia ha chiesto di divenirne membro e gli Stati Uniti e l'Unione europea hanno chiesto di divenire osservatori permanenti, qualità già riconosciuta agli Emirati Arabi Uniti.
Lo statuto del Forum, che è oggetto della decisione sulla ratifica, che qui esaminiamo, sancisce l'istituzione di un'organizzazione internazionale regionale, che ha lo scopo di innescare una cooperazione tra Paesi aderenti, per aumentare le esportazioni della regione delle risorse naturali con una gestione più efficiente delle infrastrutture esistenti e di promuovere investimenti privati nel settore energetico.
Per adempiere alla missione il Forum è dotato di tre organi: il consiglio di amministrazione, executive board, che sostituirà l'attuale high level working group, organismo tecnico; il segretariato, ospitato al Cairo; la riunione ministeriale, che resterà l'organo di indirizzo strategico. La partecipazione è aperta ad altri Paesi della regione, ma per nuove missioni è necessario il consenso dei Paesi fondatori.
E' stata inoltre prevista la istituzione del Gas Industry Advisory Commitee che comprende i principali portatori di interessi pubblici e privati, interessati allo sviluppo di rapporti strategici nel settore con i Paesi del Mediterraneo orientale. Il GIAC, cioè il Gas Industry Advisory Commitee, affianca il Forum con raccomandazioni e studi volti alla creazione di un clima positivo per gli investimenti e alla costituzione di infrastrutture atte a favorire l'esportazione, massimizzando il valore economico del gas presente nella regione.
Lo sviluppo congiunto delle risorse nell'area potrà contribuire al consolidamento della stabilità geopolitico e sociale della regione nel Mediterraneo orientale. Per l'Italia partecipano al GIAC le società Eni, Saipem e Snam. Partecipano ai lavori del Forum, sin dal suo esordio, con lo status di osservatori, i rappresentanti dell'Unione europea e della Banca mondiale. Entrambe queste istituzioni hanno sostenuto attivamente il processo di formazione del Forum: l'Unione Europea assicurando il finanziamento delle spese iniziali, 500 mila euro per il biennio 2020- 2021, e la Banca Mondiale finanziando un master concept ,75 mila dollari, che sarà seguito da uno studio volto ad analizzare le dinamiche di produzione, la domanda di gas dell'area e la fattibilità di investimenti che ne consentano l'esportazione.
Conformemente alla decisione del Consiglio e alle procedure previste dalla decisione UE, prima della firma gli Stati membri dell'Unione europea devono acquisire il parere positivo della Commissione europea. Cipro che è parte, uno dei soggetti costitutivi del Forum, anche per conto dell'Italia e della Grecia, ha provveduto il 27 gennaio 2020 ad effettuare la notifica dello Statuto alla Commissione europea per la valutazione ex ante del testo. Successivamente la Commissione europea ha confermato la compatibilità dello Statuto con la normativa europea. Gli Stati europei hanno quindi potuto firmare lo Statuto, la cui successiva ratifica darebbe l'avvio formale alla nuova organizzazione internazionale regionale.
Durante la fase negoziale l'Italia ha visto confermato il proprio importante ruolo strategico quale è stato co-fondatore del Forum, cerniera nel Mediterraneo orientale verso occidente e potenziale gateway, ovverosia via d'accesso del gas verso i mercati europei. Segnalo tra gli effetti indiretti, ma non meno significativi di questo accordo, il coinvolgimento, nella stessa, nel Forum sia di Israele che dell'Autorità Nazionale Palestinese e, quindi, un diciamo coinvolgimento che può anche contribuire al miglioramento delle relazioni politiche della cooperazione tra i due soggetti che, come sappiamo, da tempo, sono i protagonisti del conflitto israelo-palestinese.
In conclusione auspico una rapida approvazione del provvedimento in esame alla luce dello sforzo fatto dal Governo per consentire all'Italia di entrare negli organi di governance del Forum, che è destinato a diventare il maggior foro di discussione sui temi dell'energia e della rete di pipeline nel Mediterraneo. Tenendo conto che lo Statuto è già stato ratificato da Grecia e Cipro, occorre assicurare che il nostro Paese, essendo tra i primi che lo ratifica, sia nelle condizioni di avere voce in capitolo quando altri paesi entreranno a far parte del Forum. E questo naturalmente nell'interesse e a tutela delle scelte geo-strategiche dell'Italia. Grazie.