17/03/2021
Andrea Frailis
PAGANI, CARÈ, ENRICO BORGHI e FIANO
3-02108

Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   nella seduta n. 461 di martedì 23 febbraio 2021, durante la conversione in legge del decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183, è stato accolto in Aula dal Governo l'ordine del giorno 9/2845-A/1, che estende agli alloggi militari una sospensione degli atti di recupero forzoso fino al 30 giugno 2021;

   l'ordine del giorno è stato accolto nella seguente riformulazione: «impegna il Governo, in deroga alle disposizioni in materia di alloggi di servizio del Ministero della difesa, contenute nel codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, a sospendere, fino al 30 giugno 2021, tutti gli atti di recupero forzoso di alloggi di servizio nei confronti dei conduttori ai sensi dell'articolo 307 del codice dell'ordinamento militare, ancorché conduttori in situazioni di concessione scaduta, ivi compresi gli utenti di alloggi caratterizzati da situazioni eccezionali certificate dall'amministrazione della difesa, per i quali può essere estesa l'applicazione dell'articolo 331 del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010» –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare per dare concreta attuazione all'impegno assunto in Assemblea alla Camera.

 

Seduta del 17 marzo 2021

Illustrazione e replica di Andrea Frailis, risposta del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini

 

ANDREA FRAILIS: Signor Ministro, questa interrogazione, di cui sono primo firmatario, intende dare continuità ed efficacia all'ordine del giorno accolto dal Governo il 23 febbraio del 2021. In pratica, estende agli alloggi militari una sospensione degli atti di recupero forzoso fino al 30 giugno 2021 anche nei confronti di conduttori titolari di concessione scaduta. Le do atto, signor Ministro, che, accogliendo il nostro ordine del giorno, il Governo ha riconosciuto la necessità di questo intervento.

Stiamo parlando di categorie socialmente molto deboli, vedove, familiari a basso reddito, portatori di gravi handicap nel nucleo familiare e nessuna proprietà immobiliare nel territorio nazionale. La ringrazio, signor Ministro, per l'attenzione che ha dimostrato di voler riservare a queste problematiche, venendo a riferirne con sollecitudine in Aula.

 

LORENZO GUERINI, Ministro della Difesa. Grazie, Presidente. Come evidenziato nelle premesse dell'atto dall'onorevole interrogante, la Camera dei deputati ha approvato l'ordine del giorno n. 9/2845-A/1, con il quale si è inteso impegnare il Governo a procrastinare alla data del 30 giugno 2021 l'esecuzione delle procedure di recupero degli alloggi di servizio nei confronti dei conduttori, di cui all'articolo 306 del decreto legislativo n. 66 del 2010. L'indirizzo espresso dal Parlamento è finalizzato a prevenire condizioni di emergenza abitativa, derivanti dalle criticità sociosanitarie, causate dal protrarsi della pandemia.

Appare necessario in questa sede enunciare, seppure per sommi capi, gli articoli di interesse per una migliore comprensione dei fatti, nonché per avere un quadro di riferimento normativo certo. Nel caso oggi in discussione, infatti, occorre precisare che la norma chiave è l'articolo 286, comma 3, del decreto legislativo n. 66, che stabilisce, relativamente alle categorie degli utenti non aventi titolo alla concessione dell'alloggio, cioè i cosiddetti sine titulo non protetti, un generale obbligo di rilascio, pur consentendo all'amministrazione la facoltà di concedere proroghe temporanee, secondo le modalità definite con il regolamento. In questo ambito, altra norma di interesse è l'articolo 333 del testo unico dell'ordinamento militare, che, relativamente alla tempistica degli alloggi condotti da utenti sine titulo non protetti, non prevede che la data di rilascio sia predeterminata per legge.

In buona sostanza, da quanto esposto, è la stessa legge a prevedere la possibilità per l'amministrazione di concedere proroghe, ancorché dettate da condizioni di eccezionalità, quali quelle appunto riconducibili all'attuale fase di emergenza pandemica. Fatto questo doveroso inquadramento giuridico, per quel che riguarda il merito del quesito posto, in considerazione della chiarezza del dettato normativo, tenuto conto altresì dell'orientamento espresso dalla Camera dei deputati nella seduta del 23 febbraio citata, attraverso l'approvazione dell'ordine del giorno, e considerato altresì che la particolarità delle norme di settore assegna alle Forze armate un'esclusiva e diretta competenza in materia, ho già trasmesso le opportune direttive agli stati maggiori di Forza armata, impegnandoli ad effettuare una approfondita valutazione dei casi che possono rientrare nell'emergenza sociosanitaria di cui trattasi, prevedendo la proroga fino al 30 giugno 2021 degli atti di recupero forzoso degli alloggi di servizio, in piena attuazione di quanto stabilito dal Parlamento.

 

ANDREA FRAILIS: Grazie, Presidente. Grazie signor Ministro, io mi ritengo soddisfatto della sua risposta. Vorrei aggiungere una precisazione: il Ministero della Difesa ha facoltà per legge di aggiornare periodicamente - al momento ogni due anni -, con un proprio decreto ministeriale, i criteri con cui gestire il patrimonio abitativo del Ministero. Mi auguro che il prossimo decreto sia in grado di migliorare la situazione, dandosi l'obiettivo di realizzare una politica abitativa che risponda alle esigenze del personale da ogni punto di vista. Sul patrimonio abitativo è necessario investire di più e meglio, signor Ministro, per realizzare una vera politica abitativa, costruita su numeri significativamente più grandi. Di fatto, nel nostro Paese, molti enti pubblici e di diritto pubblico, ma anche privati, hanno messo in campo interventi di varia natura. La Difesa non dispone attualmente di un patrimonio abitativo in grado di corrispondere compiutamente alle esigenze del personale. La situazione è resa ancora più grave considerando che un terzo del patrimonio esistente, di per sé già largamente insufficiente (cioè 5.364 alloggi su un totale di circa 16.000) sono vuoti e non assegnabili per mancanza di manutenzione. I cosiddetti sine titulo di cui abbiamo parlato corrispondono un canone di occupazione insufficiente, se destinato al ripristino degli alloggi vuoti e a sostenere il fabbisogno finanziario per renderli tutti assegnabili nell'arco di un biennio.