A.C. 2945
Grazie, Presidente. Credo sia utile richiamare tutti alla grave situazione in cui versa il nostro Paese e il mondo da oltre un anno. La pandemia è tremendamente pesante, accompagnata da gravi e mortali rischi per tutti i cittadini. I dati giornalieri ci dicono che le regole di comportamento non solo devono essere rigide e rispettate, ma anche adeguate e rafforzate giorno dopo giorno, nel pieno rispetto del diritto e della dignità delle persone, che, da oltre un anno, devono combattere contro il virus, anche con disagi e restrizioni, certo, sia economiche, purtroppo, che sanitarie, e non per imposizioni gratuite, ma per proteggersi da una pandemia che non perdona nessuna mancanza, anche minima, di attenzione; vale per tutti: giovani, donne e anziani. I provvedimenti adottati con i DPCM del precedente Governo ed i provvedimenti in adozione dall'attuale Governo vanno nella direzione di forza e contrasto al virus e di sostegno alle famiglie, ai lavoratori e alle lavoratrici, alle imprese, anche con i bonus e le proroghe. Come chi è intervenuto già prima di me ha ricordato, nulla è contro la Costituzione, nulla è limitativo dei diritti fondamentali della Costituzione, anzi li rafforza. I riferimenti invocati dalla pregiudiziale non trovano legittimità giudiziale. Lo stato di emergenza impone ai Governi misure urgenti, come è avvenuto per i DPCM, per svolgere un ruolo immediato di protezione e difesa di ogni persona e per il loro futuro, e non certo per sospendere le libertà individuali dei cittadini, solo interventi nel nome dei diritti costituzionali ad essere protetti nel sociale e nei bisogni. Anzi, visto che la pregiudiziale invoca il principio di ragionevolezza, allora vi dico che, proprio in nome della ragionevolezza, ciò che è stato deciso e ciò che si sta decidendo è proprio basato sulla ragionevolezza costituzionale, senza nessuno stravolgimento del quadro giuridico, nessuna lesione all'articolo 13 o 16. Le sentenze richiamate, di cui hanno parlato i giornali, sono sbagliate e decisamente isolate nel panorama della giurisprudenza post COVID, basta leggere i diversi articoli della Costituzione per definire senza equivoci che la Costituzione è rispettata. Detto questo, ferma restando la costituzionalità, si può fare meglio? Ma certamente sì che si può fare meglio, infatti si sta cercando di riportare quasi tutte le norme di durata non brevissima alla fonte primaria, proprio su sollecitazione delle Camere e al fine di rispettare, sempre e nel modo migliore, il ruolo del Parlamento. E infine, dicendo che noi voteremo contro questa pregiudiziale, una valutazione di assoluto buonsenso e basata sulla necessaria responsabilità che deve competere a ognuno di noi: siamo in una situazione di straordinaria gravità, quale la pandemia, pertanto servono misure straordinarie, non ordinarie. Il Governo ha attuato e sta attuando misure straordinarie, senza ledere la Costituzione: è questo che occorre capire. E chiudo, Presidente, dicendo che le misure non sono state e non sono confuse, sono straordinarie proprio per difendere tutti i cittadini italiani. Questa è una stagione che non ha bisogno di polemiche inutili, questa è la stagione di responsabilità e di coesione: la lotta deve essere rivolta contro la pandemia, non contro altri, contro la pandemia, con concretezza, pragmatismo e determinazione.