Dichiarazione di voto finale
Data: 
Mercoledì, 24 Marzo, 2021
Nome: 
Vito De Filippo

Grazie, Presidente. Ministro, l'edizione finale della mozione della maggioranza pone delle domande molto grandi e, senza essere troppo aulici, per molti aspetti, come hanno detto anche alcuni colleghi, domande storiche per il nostro Paese. A questa grandezza di questioni - io sono molto contento di aver visto un lavoro fruttuoso e anche diligente del Ministro - noi dobbiamo rispondere esattamente con un profilo pragmatico, con grande pragmatismo, avendo chiaramente in mente due grandi questioni e due grandi vicende che dobbiamo seguire, io spero, sempre con grande attenzione: da una parte, la verifica della costante azione della Commissione europea, che sicuramente ha fatto uno straordinario lavoro, ma, come dice il Presidente Draghi, questo lavoro della Commissione europea andrà verificato sempre negli interessi straordinari del nostro Paese; dall'altra, la grande differenza che noi stiamo notando, Ministro, anche nell'attuazione del piano vaccinale nelle nostre regioni. C'è una versione di federalismo del bisogno che fa male al nostro Paese e che, soprattutto in una condizione di pandemia, suscita inquietudine e grandi turbamenti con i quali noi dobbiamo fare i conti: ci sono grandi differenze.

Proprio per questo, condivido l'impostazione finale del nostro lavoro, perché pone alcuni punti fondamentali alla nostra attenzione. Il primo: mettere in campo, come dice il Governo e come più volte ha detto anche il Parlamento, tutte le energie possibili a disposizione, dalla Protezione civile, alle Forze armate, ai volontari, ai farmacisti, ai medici di medicina generale; accrescere la produzione nello spirito che ha indicato il commissario Breton nell'incontro che abbiamo visto raccontare puntualmente anche dal Ministro: è una prospettiva con la quale l'Europa deve fare i conti. Io direi, con molta franchezza, aprire, laicamente, Ministro, anche una discussione sui brevetti e sulle cosiddette licenze obbligatorie, nell'equilibrio importante che noi dobbiamo tenere sempre in mente e che io condivido proprio da un punto di vista anche, come dire, strutturale, anche da un punto di visione: la tutela brevettuale, da una parte, e la garanzia d'accesso.

D'altronde, senza incamminarci in una sorta di discussione, certe volte anche caricata di ideologismo, l'accordo TRIPs, all'articolo 31, prevede già questa possibilità, c'è una cedevolezza già nella normativa europea e, devo dire, anche nella normativa nazionale, perché, se guardiamo con grande capacità anche interpretativa allo stesso articolo 141 del nostro decreto legislativo, del nostro codice sulla tutela della proprietà industriale, ci rendiamo conto che ci sono margini se dovesse essere necessaria anche per questo tipo di lavoro, ma sappiamo bene che non è soltanto un problema di licenza obbligatoria, lo hanno segnalato le grandi associazioni organizzate anche nel nostro Paese, Farmindustria eccetera, servono attività e qualità produttive assolutamente importanti che sono state, in qualche modo, segnalate, dalla presenza di pochi bioreattori nel nostro Paese a una capacità, sicuramente, che l'Italia ha soprattutto sul cosiddetto infialamento del vaccino. Quindi, questa prospettiva è molto interessante, la mozione lo segnala in maniera molto puntuale e io sono qui ad esaltare anche questa prospettiva unitaria e devo dire che anche la mozione della minoranza in alcune parti, per molti aspetti, dice cose simili alla mozione della maggioranza.

Concludo, Presidente; occorre sostenere sicuramente una grande attività che l'Europa ha annunciato, soprattutto con il progetto ERA, che è quella di mettere insieme tutte le grandi aziende biotecnologiche e i ricercatori che possono in qualche modo costruire una prospettiva rassicurante anche sui cambiamenti e sulle varianti del virus che si annunciano, quotidianamente registriamo nuove e anche difficili e imprevedibili evenienze che la dinamica di questo virus potrebbe in qualche modo proporre alla comunità scientifica internazionale. Siamo anche molto contenti di segnalare che la mozione, in uno dei punti, indica come il passaporto vaccinale possa essere una prospettiva importante per il nostro continente e non solo per il nostro continente, perché la coesistenza di pandemie e di globalizzazione sarà, purtroppo, per i sistemi sanitari del nostro continente e non soltanto del nostro continente una prospettiva con la quale dovremo fare i conti e la lezione che abbiamo avuto da quest'ultimo anno sarà sicuramente a supporto delle scelte più oculate che l'Italia, l'Europa e il mondo sapranno fare per queste grandi questioni che abbiamo di fronte.